L’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) ha avvisato che le criptovalute e l’IA rappresentano attualmente quasi il 2% del consumo totale di elettricità nel mondo. Tuttavia, questa cifra è destinata a raddoppiare potenzialmente entro i prossimi due anni.
Il rapporto spiega che l’espansione dell’industria delle criptovalute è responsabile dell’aumento dei data center in tutto il mondo, contribuendo così all’impennata dei consumi energetici.
Si prevede che cripto e IA raddoppieranno il consumo di elettricità
In un ampio rapporto di 170 pagine, l’AIE descrive in dettaglio i vari fattori che influenzano il potenziale aumento del consumo di energia elettrica dovuto alle criptovalute e IA nei prossimi anni. L’agenzia si dice fiduciosa che l’aumento potrebbe essere almeno doppio:
“Il consumo di elettricità da parte dei data center, dell’intelligenza artificiale (IA) e del settore delle criptovalute potrebbe raddoppiare entro il 2026”.
Tuttavia, quando i numeri vengono snocciolati, sono allarmanti. L’AIE dichiara di prevedere che il consumo globale di energia da questi tre settori sarà compreso tra 620 e 1050 TWh nel 2026.
Se questa previsione dovesse concretizzarsi, significherebbe la pubblicità di “almeno una Svezia o della maggior parte della Germania”.
“Stimiamo che i data center, le criptovalute e l’intelligenza artificiale (AI) consumino circa 460 TWh di elettricità in tutto il mondo nel 2022, quasi il 2% della domanda totale di elettricità globale”.
Le recenti polemiche sull’estrazione delle criptovalute
Il dibattito sul mining delle criptovalute è in corso da tempo.
Nel settembre 2023, BeInCrypto ha riportato l’aumento della quantità di furti di elettricità nel Regno Unito nel 2022. Il mining di criptovalute è stato elencato tra le tre ragioni più probabili di questo fenomeno.
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Tuttavia, nel 2021, la polizia delle West Midlands ha smascherato un’operazione illecita di mining di Bitcoin. Questa operazione coinvolgeva oltre 100 dispositivi collegati per eludere la fornitura di energia elettrica.
Nel frattempo, il candidato alla presidenza degli Stati Uniti Robert F. Kennedy Jr. ha contestato l’idea che il mining di Bitcoin abbia conseguenze significative sul consumo energetico. Inoltre, ha dichiarato che le argomentazioni ambientali non dovrebbero essere utilizzate come,
“Una cortina di fumo per limitare la libertà di transazione”.
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