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Verso il via libera all’Euro Digitale: come cambieranno i pagamenti in Europa

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Scritto e revisionato da
Eleonora Spagnolo

29 ottobre 2025 20:43 CET
Affidabile
  • La BCE accelera sull’Euro Digitale: possibile lancio nel 2029.
  • Funzionalità gratuite per i cittadini e privacy simile al contante, anche offline.
  • Sicurezza, inclusione e quadro regolatorio rigoroso al centro della strategia europea.
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La BCE approverà a Firenze l’avvio della prossima fase dell’euro digitale, portando il progetto verso un possibile debutto pubblico nel 2029. Questa scelta segna una svolta nei pagamenti europei: l’istituto mira a introdurre una valuta digitale sicura e accessibile per tutti i cittadini.

Dopo due anni di analisi e confronto normativo, l’euro digitale potrebbe rivoluzionare il modo in cui famiglie e imprese pagano e risparmiano nei Paesi dell’Eurozona, offrendo nuovi strumenti finanziari a portata di tutti.

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Cos’è l’Euro Digitale e perché è strategico

L’euro digitale sarà una forma elettronica di moneta centrale, emessa direttamente dalla BCE e disponibile per tutti nella zona euro. Diversamente dal denaro degli istituti commerciali o dalle stablecoin private, questa valuta nasce per massima sicurezza, resistenza e semplicità d’uso – sia online sia offline.

Secondo le ultime notizie, i cittadini potranno utilizzare l’euro digitale gratuitamente per le funzioni di base. I commercianti avranno commissioni molto contenute, fissate da regole europee, con l’obiettivo di aumentare la concorrenza e abbassare i costi per tutti senza escludere nessuno dalle opzioni di pagamento digitali.

L’infrastruttura consentirà di elaborare migliaia di pagamenti al secondo, 24 ore su 24, integrandosi con i servizi oggi in uso. I pagamenti offline garantiranno un livello di privacy simile al contante: i dati personali resteranno riservati anche senza connessione internet.

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L’euro digitale non sostituirà il contante né i sistemi privati attuali, ma li affiancherà, rafforzando la sovranità finanziaria dell’Europa e riducendo la dipendenza dai fornitori non europei. La BCE sottolinea la funzione di garanzia pubblica: accesso universale, sicurezza e resilienza nell’ecosistema dei pagamenti.

Tempistiche dell’Euro Digitale, da Firenze al possibile lancio nel 2029

Fabio Panetta, Governatore della Banca d’Italia, ha confermato che la fase preparatoria è quasi conclusa. La riunione della BCE a Firenze del 29-30 ottobre 2025 porrà le basi per l’implementazione tecnica e i test, previsti dal 1° novembre 2025.

La fase di preparazione dell’euro digitale è quasi conclusa; nella riunione del Consiglio direttivo della BCE a Firenze (29-30 ottobre 2025) si deciderà se avviare la fase di sviluppo che potrebbe iniziare il 1° novembre 2025, ha spiegato Fabio Panetta della Banca d’Italia.

Il calendario dipenderà dall’approvazione definitiva della legislazione europea, attesa nel 2026. Se rispetteranno le scadenze, la fase di test sarà nel 2027 e l’euro digitale potrebbe diventare realtà di pubblico utilizzo già nella prima metà del 2029. Le banche e i cittadini si troveranno così davanti a nuove opportunità e responsabilità.

Il lavoro preparatorio è partito dopo l’autorizzazione formale del Consiglio BCE a novembre 2023. Nel 2024-2025, la collaborazione tra autorità e settore privato ha definito requisiti tecnici e normativi. La Banca d’Italia monitora costantemente il percorso per assicurare solidità regolatoria e tecnologica.

Privacy, sicurezza e fiducia: le sfide chiave

La privacy e la conformità normativa sono al centro dell’attenzione per BCE e banche centrali. Antonio Patuelli, presidente dell’ABI, ricorda che solo il rispetto delle regole garantisce la fiducia necessaria a diffondere l’innovazione.

“La piena legalità nei servizi di pagamento è un elemento fondamentale: le innovazioni dei pagamenti non devono portare solo efficienza o essere il meno costosi possibile, ma devono essere prima di tutto rispettosi della legalità”

Antonio Patuelli, ABI

I pagamenti offline con euro digitale manterranno l’anonimato del contante. I regolamenti UE prevedono confini rigorosi per l’utilizzo dei dati. L’inclusione sarà una priorità: ogni cittadino, a prescindere da competenze digitali o geografia, dovrà poter accedere alla valuta digitale europea.

Questa moneta digitale pubblica si distingue da stablecoin e crypto private: è sotto il controllo diretto della BCE e soggetta alla regolamentazione europea. Il suo ingresso stimolerà lo sviluppo di nuovi servizi digitali bancari, rafforzando le offerte sicure e regolamentate per i consumatori.

La costruzione del quadro normativo dimostra la volontà europea di guidare il futuro dei pagamenti verso resilienza, inclusività e innovazione.

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