La lunga battaglia legale tra Ripple Labs e la US Securities and Exchange Commission (SEC) si è conclusa, ponendo fine a una delle battaglie in tribunale più seguite nella storia delle crypto.
Il 22 agosto, la Corte d’Appello del Secondo Circuito ha respinto tutti i ricorsi pendenti, confermando che le transazioni che coinvolgono XRP su exchange pubblici non qualificano come vendite di titoli. La sentenza pone fine a una disputa iniziata nel dicembre 2020, quando la SEC accusò Ripple di aver raccolto $1,3 miliardi attraverso offerte di XRP non registrate.
Ripple conclude una battaglia di cinque anni con una multa di 125 milioni di dollari
La difesa legale di Ripple è durata quasi cinque anni e ha costato più di $100 milioni, riflettendo la dura battaglia affrontata sotto l’ambiente normativo ostile plasmato dal presidente della SEC Gary Gensler e dall’amministrazione Biden.
Tuttavia, la traiettoria del caso è cambiata nel luglio 2023 quando la giudice Analisa Torres ha stabilito che le vendite retail di XRP erano legali, mentre le vendite istituzionali violavano le leggi sui titoli.
Sia Ripple che la SEC hanno inizialmente fatto appello a quella sentenza divisa, prolungando l’incertezza.
Tuttavia, il clima politico è cambiato con il ritorno di Donald Trump e la nomina di una leadership della SEC più favorevole alle crypto. Questo sviluppo ha aperto la porta a colloqui di accordo.
Entro marzo, il CEO di Ripple Brad Garlinghouse ha confermato un accordo provvisorio che prevedeva una sanzione di $50 milioni e il ritiro reciproco degli appelli. La giudice Torres ha inizialmente respinto quell’accordo, mantenendo il caso irrisolto.
Ma all’inizio di agosto, entrambe le parti hanno richiesto congiuntamente l’archiviazione, e il Secondo Circuito ha approvato la proposta con una multa di $125 milioni.
Crucialmente, l’opinione precedente di Torres—che sottolinea che “XRP stesso non è un titolo”—rimane intatta.
Gli osservatori del mercato credono che questo precedente influenzerà le future approvazioni di prodotti e le linee guida normative.
Il momentum degli ETF su XRP accelera
La chiarezza derivante dalla sentenza ha immediatamente innescato un movimento nel settore dei prodotti di investimento.
Il 22 agosto, sette gestori di asset, tra cui Grayscale, Franklin Templeton, Bitwise, CoinShares, WisdomTree, 21Shares e Canary, hanno aggiornato le loro documentazioni per un fondo negoziato in borsa (ETF) focalizzato su XRP.
Nate Geraci, presidente della società di consulenza per gli investimenti NovaDius Wealth, ha descritto il fervore di attività come prova che gli emittenti stanno allineando le proposte e posizionandosi per un’eventuale accettazione normativa.
In particolare, la SEC non ha approvato un prodotto ETF su XRP spot negli Stati Uniti nonostante la presenza di fondi a leva.
Nel frattempo, l’avvocato pro-crypto John Deaton ha notato che ottobre sarà un mese critico, poiché la SEC affronta una serie di scadenze per le domande di ETF—cominciando con Grayscale il 18 e terminando con WisdomTree il 25.
Deaton ha sottolineato che il trading per questi prodotti potrebbe iniziare entro pochi giorni se le approvazioni della SEC rispecchiano il processo per ETF su Bitcoin spot.
Tuttavia, i loro lanci potrebbero richiedere diversi mesi se la SEC richiede ulteriori divulgazioni, come ha fatto per ETF su Ethereum.

Nel frattempo, questi sviluppi hanno suscitato ottimismo nel mercato di XRP.
Secondo i dati di BeInCrypto, il token ha guadagnato il 4% nelle ultime 24 ore e veniva scambiato a $3,01 al momento della pubblicazione.
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