Lo yuan cinese è salito a un nuovo massimo degli ultimi 14 mesi contro il dollaro lunedì, aggiungendo un ulteriore livello di complessità a un contesto macro già turbolento per gli asset rischiosi, incluse le crypto.
Le tre principali banche centrali mondiali stanno ora seguendo direzioni nettamente diverse. La Federal Reserve ha appena adottato un taglio dei tassi con toni da falco, la Bank of Japan si prepara ad aumentare i tassi questa settimana e la PBOC cinese sta cercando di gestire la forza dello yuan in un contesto di rallentamento dell’economia interna. Per il mercato crypto, stretto tra i flussi di liquidità globali, la posta in gioco è raramente stata così alta.
SponsoredLo yuan si rafforza sulla debolezza del dollaro
Lo yuan onshore è salito a 7,0498 per dollaro alle 08:30 UTC, toccando il livello più forte da ottobre 2024. La valuta ha continuato a rafforzarsi durante tutta la sessione asiatica di lunedì, passando da 7,0508 nelle prime contrattazioni.
Il movimento è avvenuto nonostante un orientamento meno aggressivo del previsto da parte della People’s Bank of China, che ha fissato il fix giornaliero a 7,0656 — più debole rispetto alle stime di mercato — in un apparente tentativo di rallentare l’apprezzamento della valuta.
Gli analisti attribuiscono la forza dello yuan soprattutto alla debolezza generale del dollaro piuttosto che a fattori interni. Anche la domanda stagionale di fine anno ha giocato un ruolo, visto che gli esportatori cinesi tipicamente convertono una quota maggiore delle entrate in valuta per soddisfare esigenze di pagamento e amministrative.
SponsoredSecondo le previsioni, lo yuan dovrebbe mantenersi vicino a 7,05 fino a fine anno ma con margini limitati per ulteriori apprezzamenti, dal momento che la PBOC difficilmente tollererà forti rialzi. Allo stesso tempo, le esportazioni restano un motore chiave della crescita economica.
Il movimento dello yuan arriva a pochi giorni dal meeting di politica monetaria della Bank of Japan, previsto per il 18-19 dicembre, dove i funzionari stanno finalizzando, secondo indiscrezioni, un rialzo dei tassi di 25 punti base che porterebbe il tasso di riferimento allo 0,75%.
Il potenziale rialzo ha riacceso le preoccupazioni per lo smantellamento del carry trade sullo yen. All’inizio di agosto, una dinamica simile aveva scatenato una forte ondata di vendite sui mercati globali, con Bitcoin che aveva perso oltre il 15% in un solo giorno a causa della liquidazione di posizioni a leva.
Gli operatori di mercato seguiranno con attenzione le dichiarazioni post-meeting del governatore della BOJ Kazuo Ueda. Un tono accomodante sui futuri aumenti dei tassi potrebbe attutire eventuali reazioni di mercato.
La scorsa settimana, la Federal Reserve ha effettuato il terzo taglio dei tassi consecutivo, riducendo il tasso dei fondi federali al 3,50%-3,75%. Tuttavia, la decisione è stata particolarmente da falco, dato che il dot plot segnala solo un ulteriore taglio nel 2026.
Il presidente della Fed Jerome Powell ha citato i dazi come uno dei principali motori delle preoccupazioni sull’inflazione, mentre tre membri del comitato hanno espresso dissenso — il numero più alto da settembre 2019.
Implicazioni per il mercato crypto
Per i mercati delle crypto, le politiche divergenti delle banche centrali offrono un quadro contrastante. La debolezza del dollaro solitamente sostiene Bitcoin e altri asset digitali come riserva di valore alternativa. Tuttavia, il potenziale restringimento della liquidità dovuto allo smantellamento dei carry trade sullo yen potrebbe compensare questi guadagni.
I dati recenti sugli afflussi degli ETF suggeriscono una limitata spinta all’acquisto. Il 12 dicembre, gli ETF su Bitcoin spot hanno registrato afflussi netti per soli 49 milioni di dollari, con l’IBIT di BlackRock che ha rappresentato praticamente la totalità degli acquisti con 51 milioni di dollari. Gli altri 11 ETF hanno invece visto flussi nulli o lievi deflussi.
Si tratta di un rallentamento significativo rispetto ai picchi di novembre, quando gli afflussi giornalieri superavano i 500 milioni di dollari, sollevando dubbi circa la capacità della domanda istituzionale di fornire supporto adeguato nel caso in cui la vendita spinta da fattori macro dovesse intensificarsi.
Con la decisione della BOJ attesa a metà settimana e la liquidità di fine anno in diminuzione, i trader crypto dovrebbero prepararsi a una volatilità elevata nelle prossime sessioni.