Twenty One Capital ha debuttato alla Borsa di New York (NYSE), approdando nei mercati pubblici con una sostanziosa tesoreria in Bitcoin e, allo stesso tempo, sotto i riflettori.
La sua azione è scesa in modo netto già al primo giorno, sollevando una domanda chiara per investitori e settore: cosa attende un’azienda costruita intorno a Bitcoin durante una fase ribassista del mercato?
SponsoredIl debutto a Wall Street di un gigante di Bitcoin
Negli scambi con il ticker XXI, la società si presenta sul mercato con più di 43.500 Bitcoin nel bilancio.
Questa partecipazione, dal valore di circa 3,9 miliardi di dollari, rende Twenty One Capital uno dei maggiori detentori aziendali dell’asset. Jack Mallers, co-fondatore della società, ha presentato il listing come un tentativo di dare a Bitcoin un posto definito nei mercati tradizionali. Ha sostenuto che gli investitori meritano accesso a una società costruita interamente sulla logica monetaria di Bitcoin.
“Bitcoin è denaro onesto. Ecco perché le persone lo scelgono, ed è il motivo per cui abbiamo costruito Twenty One proprio su di esso”, ha dichiarato Mallers in un comunicato stampa. “Il listing sulla NYSE serve a dare a Bitcoin il posto che merita nei mercati globali, offrendo agli investitori il meglio di Bitcoin: la sua forza come riserva e il potenziale di crescita di un’azienda costruita su di esso.”
Questa non è un’iniziativa marginale. Tether, Bitfinex, SoftBank e Cantor Equity Partners sono alle spalle di XXI, fornendo all’azienda un peso istituzionale che raramente si vede nei lanci di realtà native del mondo Bitcoin.
Cantor Equity Partners arriva da una tradizione importante: è stato costituito come veicolo di acquisizione pubblica, supportato da Cantor Fitzgerald, la società di investimenti guidata da Brandon Lutnick, figlio del Segretario al Commercio USA Howard Lutnick. Questo legame aggiunge un ulteriore livello di pedigree istituzionale all’ingresso di XXI nei mercati pubblici.
Sponsored SponsoredEppure, la prima giornata di scambi è stata difficile, con le azioni in calo di oltre il 24%. Questa reazione indica cautela: probabilmente gli investitori vogliono vedere come XXI intenda operare oltre la sua tesoreria da prima pagina.
I DAT faticano mentre Bitcoin scende
Il debutto di Twenty One Capital arriva in un momento di rinnovata pressione sui mercati crypto.
Il prezzo di Bitcoin è sceso di circa il 30% rispetto al picco di ottobre, e anche le azioni correlate si sono indebolite proporzionalmente.
Nel frattempo, le digital asset treasuries (DAT) sono state particolarmente colpite, dato che la loro valutazione spesso oscilla insieme alle rispettive riserve. Gli analisti ora sottolineano come le DAT debbano dimostrare di offrire di più rispetto alla sola esposizione a Bitcoin. I generosi premi mNAV dei trimestri precedenti si sono ridotti e gli investitori richiedono modelli di business più chiari.
Sponsored SponsoredIn questo contesto, XXI si trova di fronte a uno scenario difficile per un nuovo listing. Dovrà dimostrare di saper gestire la volatilità e sviluppare operazioni capaci di resistere alle fluttuazioni di Bitcoin.
I piani di crescita attendono la validazione del mercato
Mallers e il suo team hanno dichiarato che l’obiettivo della società è crescere ben oltre la semplice accumulazione.
SponsoredXXI ha affermato di voler sviluppare strumenti di prestito e prodotti per i mercati dei capitali basati su Bitcoin.
Punta anche alla creazione di iniziative educative e media per favorire l’adozione di Bitcoin su scala più ampia.
Si tratta, per ora, di intenti nelle fasi iniziali e non di linee di business già attive, a testimonianza dell’ambizione dell’azienda di costruire un ecosistema più ampio e non rimanere solo una tesoreria statica.
Se gli investitori accoglieranno o meno questo approccio resta da capire.
Per alcuni XXI potrebbe diventare una realtà di peso nel settore, grazie a profondi legami con il mondo istituzionale. Altri fanno notare la debolezza del mercato crypto e la cautela più generale degli investitori verso i listing frutto di fusioni.
Il debutto rappresenta una tappa significativa, ma la fase successiva dipenderà da risultati concreti più che dalla visione.