Tether ha intensificato la propria influenza all’interno di Juventus, consolidando il ruolo di secondo azionista con l’11,5% del capitale. La società crypto spinge ora per un maggiore coinvolgimento nel consiglio di amministrazione del club, ma si sta scontrando con la società bianconera che parrebbe intenzionata a respingere le sue richieste.
L’affondo di Tether, che ha chiesto l’integrazione di alcuni suoi punti nell’ordine del giorno del prossimo CdA, ha già suscitato tensioni nella governance bianconera. Il verdetto definitivo sarà deciso nell’assemblea del 7 novembre, dove gli equilibri della società saranno messi alla prova.
SponsoredCdA della Juventus ad alta tensione: le richieste di Tether
Tether, protagonista del settore delle stablecoin, ha rafforzato la sua presenza nella Juventus portando la propria partecipazione all’11,5%. Questo incremento consolida il suo ruolo di secondo azionista dopo Exor, il gruppo guidato da John Elkann, che controlla il 67,5% delle azioni e il 78% dei diritti di voto.
Nel mese di ottobre 2025, Tether ha avanzato richieste mirate a ridefinire la struttura di governance del club, presentando la candidatura di due suoi rappresentanti nel CdA atteso per il 7 novembre. Tether avrebbe anche chiesto un seggio in più, due invece di uno. Tuttavia, le normative statutarie bianconere, consentono solo un seggio per gruppo azionario e il consiglio ha respinto tutte le eccezioni.
Oltre alla questione dei seggi, Tether ha proposto modifiche alle procedure e un aumento di capitale con diritti per gli attuali soci. Il board ha inserito i temi nell’ordine del giorno, ma ha già raccomandato ai soci di respingere ogni proposta. In questo scenario, Paolo Ardoino guiderà la strategia della società crypto, mentre il consigliere Francesco Garino rappresenterà formalmente Tether nel CdA di Juventus, secondo quanto riportato dai quotidiani sportivi.
Assemblea decisiva: il futuro della Juventus
L’assemblea dei soci del 7 novembre rappresenta un banco di prova per la struttura di governance bianconera. Il consiglio ha ribadito il proprio no alle proposte di Tether, manifestando la volontà di preservare il modello attuale. Le discussioni interne, sebbene vivaci, sono rimaste costruttive e senza scontri diretti, confermano gli addetti ai lavori. Tether parteciperà all’aumento di capitale tramite Accelerated Book Building rivolto a investitori istituzionali, evitando la diluizione della propria quota.
La larga maggioranza dei voti detenuta da Exor rende implausibile l’approvazione di nuovi seggi o di modifiche procedurali. Tuttavia, Tether ha portato temi rilevanti all’attenzione del board, segnando un punto nella sua strategia di posizionamento come investitore istituzionale nel calcio. Se dovesse emergere qualche novità, altri club della Serie A e tutto il settore sportivo potrebbero prenderne spunto per ridefinire ruoli e rappresentanza nei consigli di amministrazione.
A determinare la linea futura sarà la scelta dei soci: confermare la leadership Exor o facilitare l’ingresso di nuovi protagonisti. Qualunque direzione prenderà l’assemblea, il risultato farà scuola nei rapporti tra investitori crypto e governance tradizionali nel calcio europeo. Gli operatori stanno valutando non solo i blocchi di voto, ma anche le implicazioni finanziarie e strategiche dell’aumento di capitale alle porte.