Il podcast di Bloomberg “Trumponomics” di fine anno ha offerto una panoramica completa sull’economia globale nel 2026. Stephanie Flanders, responsabile di government ed economia di Bloomberg, ha condotto l’episodio.
L’episodio ha visto la partecipazione di Tom Orlik, capo economista di Bloomberg Economics, Mario Parker, managing editor per la politica USA, e Parmy Olson, editorialista di Bloomberg Opinion specializzata in AI.
SponsoredNessuna discussione sulle crypto, ma quattro temi contano
In quasi 48 minuti di trasmissione, il panel ha toccato una vasta gamma di argomenti tra cui commercio e dazi, questione della sicurezza (Ucraina), intelligenza artificiale, Federal Reserve, Cina e quadro generale dell’economia USA. In particolare, le criptovalute non sono mai state menzionate direttamente.
Tuttavia, quattro temi discussi durante il podcast risultano particolarmente rilevanti per i mercati degli asset digitali in vista del 2026. Di seguito, un’analisi di questi argomenti selezionati e le loro possibili implicazioni per le crypto.
1. Minacce all’indipendenza della Fed
Orlik ha definito l’indipendenza della Federal Reserve come una delle questioni più significative per il 2026. Il presidente Trump avrà l’autorità di nominare un nuovo presidente della Fed quando il mandato di Powell terminerà a maggio 2026. Kevin Hasset è ampiamente considerato il candidato principale, mentre Steven Myron è già entrato a far parte del direttivo della Fed.
“Un Federal Reserve indipendente è la base fondamentale della fiducia dei mercati verso la serietà degli Stati Uniti nel controllo dell’inflazione,” ha spiegato Orlik. “Se questa fiducia viene meno, lo status del dollaro e quello del mercato dei Treasury sarebbero entrambi messi in discussione.”
Implicazione per le crypto: L’erosione dell’indipendenza della Fed rappresenta un’arma a doppio taglio per le crypto. Se la credibilità del dollaro si indebolisce, la narrazione di Bitcoin come “oro digitale” potrebbe guadagnare terreno. Grayscale ha infatti segnalato nel suo outlook per il 2026 che “le prospettive per le valute fiat sono sempre più incerte; al contrario, possiamo essere certi che il ventimilionesimo Bitcoin verrà minato a marzo 2026.”
Sponsored SponsoredTuttavia, l’incertezza delle politiche monetarie potrebbe anche innescare sentimenti di avversione al rischio, mettendo pressione sui prezzi delle crypto nel breve termine insieme ad altri asset rischiosi.
2. Rischio bolla AI
Olson ha messo in guardia da una possibile correzione delle azioni legate all’AI nel 2026. “Ci sono 900 milioni di persone che usano ChatGPT ogni settimana. È un successo straordinario dal punto di vista della quota di mercato, ma di fatto non porta grandi guadagni a OpenAI, poiché solo pochi utenti pagano abbonamenti,” ha spiegato, paragonando la situazione attuale alla bolla dot-com e al boom ferroviario del XIX secolo.
Implicazione per le crypto: Gli analisti di QCP Capital hanno sottolineato che “le crypto restano intrappolate tra le correnti macro,” con le azioni dell’AI che rappresentano “un motore chiave del sentiment generale di rischio.” Se le azioni AI dovessero correggere, il conseguente sentiment risk-off probabilmente trascinerebbe verso il basso anche il mercato crypto.
Sponsored Sponsored3. Trasmissione dei dazi all’economia reale
Orlik ha osservato che una delle sorprese del 2025 è stata la lentezza con cui i dazi si sono scaricati sui prezzi al consumo e sui profitti aziendali. Tuttavia, prevede che questa situazione cambierà all’inizio del 2026. “Lo scarico dei dazi sul resto dell’economia—prezzi più alti nei negozi, margini più bassi per le imprese USA, potenzialmente un impatto sulle azioni USA—è ancora qualcosa che si manifesterà nei primi mesi del 2026,” ha dichiarato.
Implicazione per le crypto: Se l’inflazione causata dai dazi dovesse persistere, la capacità della Fed di tagliare i tassi risulterebbe limitata. YouHodler ha osservato che “tassi di interesse elevati per un periodo prolungato potrebbero ridurre l’appetito per il rischio e rallentare gli afflussi di capitale negli asset crypto.” Tuttavia, in uno scenario di stagflazione—con inflazione persistente e crescita in rallentamento—Bitcoin potrebbe essere rivalutata come copertura contro l’inflazione.
4. Stabilità del dollaro e dinamiche politiche
Orlik ha evidenziato un potenziale paradosso nelle dinamiche politiche successive alle elezioni di medio termine. Se Trump perdesse terreno alle midterm e si trovasse alle prese con una situazione di stallo al Congresso, potrebbe rivolgersi alla Fed—dove avrà nominato il proprio presidente—come strumento alternativo di influenza.
Sponsored“Potrebbe esserci una dinamica per cui la perdita di potere alle midterm aumenti la propensione e la capacità di influenzare la Fed, cosa che potrebbe impattare potenzialmente in modo molto negativo il mercato delle obbligazioni USA.”
Implicazione per le crypto: L’instabilità del dollaro, storicamente, ha mostrato una correlazione con la domanda di Bitcoin. Grayscale ha previsto che “i sistemi di denaro digitale come Bitcoin ed Ethereum, che offrono trasparenza, programmabilità e una fornitura infine scarsa, saranno sempre più richiesti in presenza di crescenti rischi legati alle valute fiat.”
Il primo trimestre definirà la direzione
Le previsioni istituzionali sul prezzo di Bitcoin nel 2026 sono molto variegate. Grayscale si attende un nuovo massimo storico nella prima metà dell’anno, dichiarando “la fine della teoria dei cicli quadriennali.” JP Morgan prevede 170.000, mentre Fundstrat si spinge fino a una forchetta tra 200.000 e 250.000. Nello scenario ribassista, il prezzo potrebbe potenzialmente scendere sotto i 75.000 in caso di restrizione della liquidità globale.
La visione d’insieme per il 2026 appare positiva, considerando il mandato economico di Trump, l’orientamento della politica della Fed e le regolamentazioni favorevoli alle crypto. Tuttavia, gli esiti ancora sconosciuti dell’espansione dell’AI e l’impatto reale dei tagli dei tassi su consumatori ed economia probabilmente determineranno la direzione dei mercati nel primo e nel secondo trimestre.
