Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti starebbe indagando su 165 milioni di dollari di transazioni in criptovalute potenzialmente collegate ad Hamas, in particolare prima dell’attacco del 7 ottobre 2023 contro Israele.
Questa indagine punta i riflettori sul ruolo delle criptovalute nella finanza globale e nel finanziamento del terrorismo.
Hamas usa le criptovalute per finanziare il terrorismo?
Secondo il Wall Street Journal (WSJ), l’indagine, che ha origine in un rapporto al Congresso, rivela che la Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN) del Tesoro ha analizzato i rapporti sulle attività sospette. Si ritiene che tali rapporti, relativi agli ultimi tre anni e provenienti da istituzioni finanziarie statunitensi, riguardino transazioni che potrebbero aver facilitato le attività del gruppo militante.
Tuttavia, la FinCEN suggerisce che la portata dell’uso delle criptovalute da parte di Hamas potrebbe essere meno significativa di quanto si pensasse inizialmente. Ciò indica che solo una parte delle transazioni potrebbe avere legami diretti con Hamas. Questo sviluppo fa seguito ai dibattiti sul ruolo delle criptovalute nel finanziamento del terrorismo.
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Nel bel mezzo del conflitto tra Israele e Hamas, nell’ottobre 2023, sono emerse affermazioni dai dati analizzati dalla società di analisi blockchain Elliptic. Il WSJ ha riportato che Hamas aveva ricevuto milioni di donazioni attraverso le criptovalute.
Elliptic, tuttavia, ha successivamente chiarito che i suoi dati erano stati male interpretati. In realtà, solo 21.000 dollari sono stati donati ad Hamas attraverso questo mezzo, e una parte considerevole di questi fondi è stata congelata dai fornitori di servizi di criptovaluta.
Successivamente, nel dicembre 2023, i senatori Mitt Romney, Mark R. Warner, Mike Rounds e Jack Reed hanno introdotto il Terrorism Financing Prevention Act. La legge fornisce al Dipartimento del Tesoro gli strumenti necessari per affrontare le minacce emergenti degli asset digitali nel finanziamento del terrorismo.
Tuttavia, nel febbraio 2024, Brian Nelson, sottosegretario del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti per il terrorismo e l’intelligence finanziaria, si è rivolto ai legislatori. Ha suggerito che l’impatto delle criptovalute sul finanziamento del terrorismo potrebbe essere stato sopravvalutato.
“I numeri riportati nel pezzo del WSJ parlano dei portafogli, ma non necessariamente della destinazione. Abbiamo anche valutato che i terroristi preferiscono ancora utilizzare servizi tradizionali piuttosto che asset digitali. Non ci aspettiamo che la quantità inviata ad Hamas sia particolarmente elevata”, ha chiarito Nelson.
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Pur riconoscendo il potenziale usoimproprio degli asset digitali, questi chiarimenti sottolineano la continua preferenza dei gruppi terroristici per i sistemi finanziari tradizionali.
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