Il Ministero delle Finanze thailandese ha annunciato l’esenzione dall’imposta sul valore aggiunto (IVA) per gli scambi di asset crittografici sul territorio nazionale. Si tratta dell’ultima spinta per rendere il Regno più accoglientealcripto, anche se rimangono incertezze e ostacoli per gli investitori stranieri.
Il 7 febbraio, il Bangkok Post ha riportato che il segretario del ministro delle Finanze, Paopoom Rojanasakul, ha dichiarato che il ministero vuole promuovere gli asset digitali come nuovo strumento alternativo per la raccolta di fondi.
La Thailandia elimina l’IVA sulle criptovalute
Per questo motivo, il nuovo governo ha alleggerito l’amministrazione fiscale. Ha sospeso l’obbligo di pagare l’IVA al 7% sui redditi derivanti dallo scambiare criptovalute. Inoltre, secondo quanto riportato, l’esenzione fiscale è entrata in vigore il 1° gennaio 2024, senza alcuna data di scadenza.
I trasferimenti di asset di criptovalute o di “token di investimento digitale” a terzi sono esenti da IVA in Thailandia dal maggio 2023.
Inoltre, l’esenzione dall’IVA si applica agli scambi di criptovalute, ai broker e ai commercianti regolamentati sotto la supervisione della Thai Securities and Exchange Commission.
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Il Post ha anche osservato che il Ministero delle Finanze thailandese e la SEC stanno modificando il Securities and Exchange Act del 2019 per consentire ai token di investimento digitale di assomigliare a titoli.
Il rapporto riportava la crescita della Thailandia come hub offshore per le criptovalute:
“Poiché la Thailandia è cresciuta fino a diventare una delle principali giurisdizioni per gli investitori offshore di asset digitali, le nuove politiche fiscali potrebbero potenzialmente fornire la spinta necessaria per espandere ulteriormente il mercato degli asset digitali del Paese”.
Incertezza sulle imposte sul reddito delle criptovalute all’estero
A settembre, l’amministrazione ha emesso un nuovo ordine rivolto ai trader di criptovalute e azioni. Il provvedimento stabilisce che i redditi all’estero derivanti dal trading di criptovalute (tra le altre cose) saranno soggetti all’imposta sul reddito delle persone fisiche se acquistati nel Regno.
La sentenza è entrata in vigore il 1° gennaio 2024. Ha suscitato preoccupazione e confusione a causa della mancanza di chiarezza sulle modalità di valutazione e tassazione del reddito e dei guadagni.
Inoltre, a gennaio gli investitori sono stati lasciati nel limbo a seguito dei messaggi contrastanti della SEC in merito agli ETF spot su Bitcoin dopo il loro lancio negli Stati Uniti.
Inoltre, per gli investitori non thailandesi sta diventando sempre più difficile accedere alle piattaformadiscambio locali. Binance ha aperto un piattaformadiscambio in Thailandia a gennaio. Tuttavia, ha bloccato gli stranieri dall’aprire conti di scambio perché non possono ottenere un’identità digitale nazionale.
La Thailandia sembra fare tutte le mosse giuste per promuovere un vivace mercato nazionale delle criptovalute. Tuttavia, sembra che gli investitori stranieri siano lasciati al freddo.
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