L’ex designer di Apple Sir Jony Ive, l’amministratore delegato di OpenAI Sam Altman e il venture capitalist di SoftBank Masayoshi Son starebbero discutendo di un nuovo progetto di intelligenza artificiale (AI) simile a quello dell’iPhone. SoftBank, la società di venture capital dietro alcuni dei più grandi successi tecnologici, potrebbe investire fino a 1 miliardo di dollari nel progetto.
Sam Altman, CEO di OpenAI, e il guru del design di Apple avrebbero riportato sessioni di brainstorming per migliorare l’interazione degli utenti con l’IA. In caso di successo, il progetto potrebbe sbloccare opportunità di mercato di massa similmente a come l’iPhone ha sbloccato il potenziale dell’Internet mobile.
SoftBank potrebbe assicurarsi il futuro dell’IA con ARM e OpenAI
Secondo persone che hanno familiarità con la questione, i colloqui sono seri ma le trattative potrebbero proseguire per diversi mesi. Inoltre, i complessi requisiti hardware potrebbero potenzialmente bloccare il lancio per anni.
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Il 16 settembre è stato riportato che Son stava rivolgendo la sua attenzione all’intelligenza artificiale dopo aver investito nel progettista di chip ARM. Presumibilmente SoftBank ha anche avvicinato uno sviluppatore di chip AI, Graphcore, per una potenziale acquisizione.
Se fosse vero, entrambe le mosse potrebbero rivelarsi strategiche per lo sviluppo di un’interfaccia simile a quella dell’iPhone per OpenAI. Apple concede in licenza ad ARM i blocchi di progettazione per i suoi dispositivi elettronici più avanzati, una strategia che Son e OpenAI potrebbero adottare.
Inoltre, SoftBank potrebbe aiutare OpenAI a evitare il collo di bottiglia della catena di fornitura per la progettazione dell’hardware dell’IA arruolando un progettista più piccolo in Graphcore. La Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, che costruisce chip avanzati per l’IA per giganti dell’informatica come Nvidia, costruisce le unità di elaborazione dell’intelligenza (IPU) avanzate di Graphcore.
La spinta riportata da OpenAI per una migliore esperienza utente potrebbe basarsi sui recenti miglioramenti che permettono agli utenti di controllare la sua app con la voce. Lo strumento ChatGPT dell’azienda può anche rispondere alle richieste con risultati di ricerca in tempo reale basati su Microsoft Bing.
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Ive cauto sulle conseguenze impreviste
Ive, che in passato ha espresso preoccupazioni riguardo alla natura di dipendenza delle app, ha riportato che il prodotto di OpenAI deve fare meno affidamento sugli schermi. In precedenza ha affermato che le nuove innovazioni creano conseguenze che i progettisti non sempre prevedono.
“Se si crea qualcosa di nuovo, è inevitabile che si verifichino conseguenze non previste… Penso che si abbia la responsabilità morale di cercare di capire, di mitigare quelle che non si sono previste… C’è una responsabilità che non finisce quando si spedisce un prodotto. Mi tiene sveglio”.
Il product designer britannico ha studiato arte al Politecnico di Newcastle, in Inghilterra, prima di fondare una società di consulenza di design nel centro economico del Paese, Londra. Ha iniziato a lavorare per Apple nel 1992 e in seguito ha aiutato Steve Jobs a resuscitare l’azienda nel 1997.
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