L’indice PCE (Personal Consumption Expenditure) core degli Stati Uniti è aumentato del 2,3% su base annua. L’economia statunitense è cresciuta del 5,2% nel terzo trimestre, battendo le stime del 5%, ed è il livello di crescita più alto dal quarto trimestre del 2021, a dimostrazione del fatto che la politica della Federal Reserve non ha portato l’economia in recessione.
Secondo il Bureau for Economic Analysis, la stima iniziale del prodotto interno lordo (PIL) del 4,9% è stata rivista dopo aver considerato le revisioni degli investimenti fissi non residenziali e della spesa delle amministrazioni statali e locali. L’aumento del PIL è sintomo di una forte domanda del settore privato, secondo Gregory Daco, capo economista di EY news.
La Fed sembra destinata a mantenere i tassi elevati
Il cosiddetto PCE headline è aumentato del 2,8% su base trimestrale, battendo la stima anticipata del 2,9%. Anche il PCE core è risultato inferiore alle attese dello 0,1%. Il PCE è l’indicatore dell’inflazione preferito dalla Federal Reserve, in quanto tiene conto dei cambiamenti nelle abitudini di spesa dei consumatori ed è un indicatore più preciso dell’impatto dei prezzi sulle famiglie.
Secondo gli esperti, è improbabile che la banca centrale aumenti i tassi nella prossima riunione, dopo che il calo dell’indice dei prezzi al consumo e la forza del mercato del lavoro statunitense hanno suggerito che la sua politica monetaria sta funzionando. Nelle due precedenti riunioni del Federal Open Markets Committee (FOMC), la banca centrale ha resistito ad aumentare o diminuire i tassi.
Come i mercati hanno visto il PCE e il PIL
IlBitcoin si è impennato brevemente da 38.190,95 a 38.246,74 dollari in seguito alla notizia, mentre Ethereum è salito da 2.055,58 a 2.061,98 dollari. Le due principali criptovalute sono state abbastanza indifferenti alla maggior parte dei dati economici rilasciati dagli Stati Uniti negli ultimi mesi. I mercati sono in attesa dell’approvazione dei fondi di piattaformadiscambio che seguono i prezzi di Ethereum e Bitcoin.
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La notizia è positiva per il mercato azionario, poiché allontana i timori immediati di una recessione negli Stati Uniti. È positiva anche per il mercato obbligazionario, dal momento che l’indice Bloomberg US Aggregate Bond è aumentato del 4,3% a novembre e sembra destinato al miglior rendimento mensile dal 1985. Il rendimento del Treasury USA a 10 anni è sceso dal 5% di un mese fa al 4,3% di mercoledì, spinto dal sentimento che la Federal Reserve statunitense potrebbe presto tagliare i tassi di interesse.
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