Secondo un recente rapporto di Henley & Partners, azienda leader nella migrazione di patrimoni e investimenti internazionali, quasi la metà degli 88.200 cripto-milionari del mondo detiene le proprie fortune in Bitcoin.
Questa tendenza sottolinea il fascino duraturo della prima criptovaluta al mondo, nonostante l’ascesa di numerosi concorrenti.
I cripto-milionari puntano molto sul Bitcoin
Il Crypto Wealth Report, una novità assoluta nel suo genere, fornisce informazioni esclusive sulla ricchezza degli investitori in criptovalute. Rivela che dei 182 centi-milionari cripto (individui con un patrimonio cripto pari o superiore a 100 milioni di dollari), 78 sono investitori in Bitcoin.
Inoltre, sei dei 22 cripto-miliardari del mondo hanno accumulato le loro fortune grazie al trading di Bitcoin.
Il valore di mercato globale delle criptovalute è di ben 1.18 trilioni di dollari. Ciò dimostra il significativo impatto finanziario di questa classe di asset digitali. Con 425 milioni di persone in tutto il mondo che possiedono criptovalute, è chiaro che non si tratta di una tendenza passeggera, ma di un cambiamento sismico nel comportamento di investimento.
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Il dominio del Bitcoin tra i cripto-milionari può essere attribuito al suo ruolo pionieristico nello spazio crittografico. Sin dalla sua nascita nel 2009, il Bitcoin è stato visto come una promettente opportunità di investimento, paragonata al primo clamore di internet.
Jeff D. Opdyke, uno dei maggiori esperti di finanza personale e investimenti, osserva che l’attuale mercato ribassista rappresenta un’occasione d’oro per acquistare il Bitcoin a un prezzo basso. A suo avviso, è improbabile che il Bitcoin torni a raggiungere questi prezzi in futuro. Opdyke ha dichiarato,
“La criptovaluta oggi, sulla scia di un mercato ribassista, è un replay del periodo 1999-2001 – in altre parole, una fantastica opportunità per comprare quando il sangue macchia le strade, perché è improbabile che vedremo di nuovo questi prezzi”.
Alto rischio, alta ricompensa
Tuttavia, il settore delle criptovalute non è privo di rischi. Il professore associato Dr. Mete Tevetoğlu, specialista in diritto della blockchain, mette in guardia dalle “gravi conseguenze legali” derivanti dall’ipotesi che non esistano leggi che regolino la tecnologia blockchain e gli asset cripto.
Anche Ali Khan, esperto di sicurezza informatica, ha sottolineato l’importanza che le giurisdizioni comprendano la natura legittima dei patrimoni in criptovaluta e creino meccanismi per la loro conservazione sicura. Khan ha dichiarato,
“I vertici di un numero crescente di giurisdizioni comprendono la natura legittima di tale ricchezza e hanno creato meccanismi per la sua archiviazione sicura, con un’infrastruttura soft che la rende trattata alla stregua di quasi tutte le altre classi di beni materiali o immateriali. Ma ci sono ancora diverse giurisdizioni che non hanno ancora abboccato”.
Nel tentativo di salvaguardare i propri interessi, gli investitori in criptovalute stanno esplorando strategie di migrazione degli investimenti.
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Il Crypto Adoption Index di Henley & Partners, presentato nel rapporto, mette a confronto i migliori programmi di residenza e cittadinanza per investimento per gli investitori in criptovalute.
Con il suo ecosistema innovativo e la sua comunità di supporto, Singapore è in testa alla classifica dei migliori hub per le criptovalute. Seguono da vicino la Svizzera e gli Emirati Arabi Uniti, che offrono entrambi solide infrastrutture per le criptovalute e politiche fiscali favorevoli.
Nel rapporto si legge che,
“Il governo [di Singapore] collabora strettamente con tutti gli attori – banche, imprese e pubblico – per lo sviluppo ottimale del settore crittografico nazionale, e le tasse sulle criptovalute della città-stato sono vantaggiose sia per gli individui che per gli investitori, senza tasse sulle plusvalenze”.
Nonostante la volatilità e le sfide normative associate alle criptovalute, il rapporto suggerisce che gli investimenti in criptovalute non stanno andando da nessuna parte.
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