Le monete Made in USA hanno sottoperformato nei primi 100 giorni del nuovo mandato di Trump, con tutti e cinque i principali asset legati agli Stati Uniti in calo di almeno il 20% dal 20 gennaio. Questo nonostante il tono più favorevole alle crypto dell’amministrazione e una recente ondata di sollievo normativo.
Al contrario, monete non statunitensi come Bitcoin e TRON hanno resistito meglio, mostrando maggiore resilienza anche se Ethereum e Dogecoin hanno registrato perdite significative. La divergenza evidenzia l’impatto delle pressioni politiche più ampie, come i dazi, che potrebbero potenzialmente compensare le riforme crypto interne.
Le monete made in USA lottano sotto l’era Trump
Tutte e cinque le principali monete “Made in USA” sono diminuite di almeno il 20% dal 20 gennaio, giorno dell’inaugurazione di Trump. Sebbene i recenti guadagni a breve termine abbiano contribuito a migliorare il sentiment, il trend più ampio dei 100 giorni rimane negativo per questi asset legati agli Stati Uniti.
Questa performance arriva nonostante le aspettative di un ambiente più favorevole per le crypto sotto l’attuale amministrazione.
Solana (SOL) è il performer più debole di questo gruppo, in calo di oltre il 41% da quando Trump ha preso il potere, anche dopo aver guadagnato più del 18% negli ultimi 30 giorni.
D’altra parte, SUI è aumentato del 58% nello stesso periodo, supportato da una forte crescita nel trading di meme coin e nel volume degli exchange decentralizzati (DEX). Recentemente, è diventata la quinta catena più grande per attività DEX.
ADA, LINK e XRP hanno registrato guadagni modesti tra il 7% e il 10% nell’ultimo mese, ma rimangono in calo di oltre il 24% nei primi 100 giorni dell’amministrazione.

La performance complessiva delle monete Made in USA si è discostata dalle aspettative iniziali dopo il ritorno di Trump, che includevano promesse di un atteggiamento più favorevole alle crypto.
Mentre la SEC, ora sotto Paul Atkins, ha abbandonato diversi casi contro le aziende crypto, rimuovendo l’incertezza normativa, altri sviluppi politici potrebbero limitare il potenziale rialzo.
In particolare, le pressioni commerciali in corso legate alla strategia dei dazi di Trump potrebbero creare ulteriori ostacoli per gli asset crypto legati agli Stati Uniti.
Nonostante le perdite di ETH e DOGE, le monete non USA resistono meglio
Tra le cinque maggiori monete non statunitensi, solo due hanno registrato perdite significative negli ultimi 100 giorni. Ethereum (ETH) è sceso di oltre il 43% e Dogecoin (DOGE) è sceso di quasi il 51%.
Questi cali si distinguono nettamente, soprattutto data la performance più stabile di altri asset di punta. Bitcoin (BTC) è sceso solo del 6% nello stesso periodo, mentre BNB è scivolato di quasi il 12%.
I trend a breve termine offrono una visione più equilibrata. Bitcoin ha guadagnato quasi il 16% negli ultimi 30 giorni, riflettendo un momentum più forte rispetto ai suoi pari.

DOGE è aumentato di oltre il 7% nello stesso periodo, mentre BNB ed ETH sono rimasti sostanzialmente stabili. TRON (TRX) è l’unica moneta di punta al di fuori del gruppo legato agli Stati Uniti a registrare guadagni in entrambi i periodi, in aumento del 7,5% negli ultimi 100 giorni.
Il gruppo più ampio di asset globali ha avuto prestazioni relativamente migliori rispetto alle monete Made in USA. Nonostante le forti perdite di ETH e DOGE, il gruppo ha sovraperformato le monete Made in USA come SOL e ADA, molte delle quali sono scese di oltre il 20–40% nello stesso periodo.
Questa divergenza suggerisce che, sebbene il sentiment normativo negli Stati Uniti possa migliorare, i venti contrari macro e specifici delle politiche potrebbero pesare maggiormente sugli asset crypto domestici.
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