Il fondidicassa degli Stati Uniti obbliga i miscelatori di criptovalute a tenere registri e a riportare i dati

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Aggiornato da Bary Rahma

In breve

  • La Fondidicassa degli Stati Uniti presenta una proposta che prende di mira i miscelatori di criptovalute per combattere il riciclaggio di denaro, con requisiti rigorosi per la tenuta dei registri e il riporto.
  • L'iniziativa mira a frenare le attività illecite da parte di entità informatiche affiliate allo Stato, criminali informatici e fazioni terroristiche attraverso una maggiore supervisione normativa.
  • La proposta di regolamento, indicativa di una più ampia regolamentazione, cerca di bilanciare l'innovazione finanziaria con le preoccupazioni per la sicurezza nazionale.
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Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha presentato una proposta che prende di mira le piattaforme internazionali di criptovalute, colloquialmente note come “cripto-miscelatori”.

L’iniziativa emerge nel contesto di una crescente preoccupazione da parte di Capitol Hill riguardo all’utilizzo delle criptovalute per il finanziamento di gruppi militanti. Questa preoccupazione si è acuita dopo l’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre.

Il Tesoro degli Stati Uniti prende di mira i miscelatori di criptovalute

La nuova proposta fa leva su leggi tradizionalmente impiegate contro banche e giurisdizioni straniere. Di conseguenza, richiede una meticolosa registrazione e il riporto delle transazioni finanziarie che si intrecciano con i cripto-miscelatori.

Questa misura proattiva rappresenta un notevole progresso normativo. Infatti, mira a scolpire i contorni futuri del sistema finanziario globale mettendo in evidenza i cripto-miscelatori, piattaforme che consentono agli utenti di scambiare criptovalute con un velo di anonimato, come condotti primari di riciclaggio di denaro che rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale.

“L’azione odierna sottolinea l’impegno del Dipartimento del Tesoro nel combattere lo sfruttamento della miscelazione di valute virtuali convertibili da parte di un’ampia gamma di attori illeciti, includendo attori informatici affiliati allo Stato, criminali informatici e gruppi terroristici. Più in generale, il Dipartimento del Tesoro sta combattendo aggressivamente l’uso illecito di tutti gli aspetti dell’ecosistema CVC (Convertible Virtual Currency) da parte di gruppi terroristici, includendo Hamas e la Jihad islamica palestinese”, ha dichiarato il vice segretario al Tesoro, Wally Adeyemo.

La nuova proposta di regolamento, presentata dal Financial Crimes Enforcement Network, sarà sottoposta a un periodo di commenti pubblici di 90 giorni prima della sua eventuale adozione. La proposta di regolamento consente alle entità interessate di intraprendere azioni correttive, potenzialmente in grado di sottrarle alle sanzioni.

In passato, gli obiettivi hanno migliorato le loro pratiche e attuato riforme significative per ridurre i rischi di riciclaggio di denaro. Ciò ha indotto il Ministero del Tesoro a rinunciare alla norma finale che prevede misure speciali.

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Tuttavia, un aspetto notevole di questa proposta è l’invocazione di poteri raramente utilizzati, creati dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, noti come “sanzioni della morte”. Sebbene le criptovalute costituiscano una frazione minima del mercato delle criptovalute, possono costituire un terreno fertile per il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

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Bary Rahma è giornalista senior presso BeInCrypto, dove si occupa di un ampio spettro di argomenti includendo le aziende di scambio di criptovalute (ETF), l'intelligenza artificiale (AI), la tokenizzazione di real world asset (RWA) e il mercato delle altcoin. In precedenza, è stata redattrice di contenuti per Binance, producendo rapporti di ricerca approfonditi sulle tendenze delle criptovalute, analisi di mercato, finanza decentralizzata (DeFi), normative sugli asset digitali, blockchain,...
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