La borsa di criptovalute JPEX ha dichiarato che i market maker di terze parti hanno “maliziosamente” congelato i fondi causando una carenza di liquidità sulla piattaforma. Secondo quanto riferito, ciò ha portato a un sostanziale aumento delle spese operative giornaliere e a sfide operative.
“Per proteggere gli interessi degli utenti, stiamo attualmente negoziando con questi market maker terzi per risolvere la carenza di liquidità il prima possibile”, ha dichiarato il comunicato.
JPEX cerca una soluzione rapida
In un comunicato del 17 settembre, JPEX ha annunciato il delisting di tutte le transazioni sulla sua interfaccia di trading Earn, a partire dal 18 settembre. JPEX attribuisce la sospensione del servizio a una carenza di liquidità causata da market maker terzi.
“Promettiamo di recuperare la liquidità dai market maker terzi il prima possibile e di adeguare gradualmente le commissioni di prelievo ai livelli normali”.
JPEX afferma che per garantire la stabilità della piattaforma, deve apportare modifiche alla struttura. Spiega inoltre che raccoglierà i suggerimenti degli utenti e del personale interno prima di sottoporli a votazione.
Tuttavia, sottolinea che le specifiche saranno divulgate solo dopo che le negoziazioni saranno state condotte per evitare potenziali conflitti.
Il recente avvertimento della SFC su JPEX
Le sfide di JPEX sono sorte in seguito a un avvertimento della Securities and Exchange Commission (SFC) di Hong Kong.
La SFC sostiene che JPEX sta promuovendo attivamente i suoi servizi al pubblico di Hong Kong. Tuttavia, non è in possesso di una licenza VATP e non ha nemmeno avviato il processo di richiesta per ottenerla.
Nella diffida, l’SFC ha evidenziato diversi presunti difetti del sito web di JPEX.
Contesta l’affermazione che JPEX abbia ricevuto l’approvazione per facilitare il trading di criptovalute.
“Sul suo sito web e nelle inserzioni pubblicitarie locali sostiene di aver ottenuto licenze da alcune autorità di regolamentazione d’oltreoceano per operare con il VATP, cosa che in realtà non è vera”, si legge nel comunicato.
La comunità delle criptovalute ha inoltre ricevuto un lungo messaggio di avvertimento da parte dell’Autorità monetaria di Hong Kong.
Nell’avvertimento, l’HKMA ha stabilito che le società di criptovaluta devono astenersi dall’identificarsi come banche e dall’utilizzare contenuti legati al settore bancario nei loro materiali di marketing.
Il chiarimento sottolinea che il termine “banca” può essere utilizzato legalmente solo da banche con licenza, banche con licenza limitata e società di deposito.
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