Il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (FMI), Kristalina Georgieva, ha dichiarato inequivocabilmente che le criptovalute come il Bitcoin non costituiscono “denaro” in senso tradizionale.
Questa affermazione è in linea con i recenti sviluppi del mercato delle criptovalute e con le prospettive dei principali leader finanziari.
Il Bitcoin non è denaro
Kristalina Georgieva ha sottolineato la necessità di distinguere tra asset come il Bitcoin e il denaro. Ha descritto le criptovalute come una classe di asset, potenzialmente sicura se sostenuta, ma notevolmente distinta dal denaro convenzionale.
“Il nostro punto di vista è che dobbiamo distinguere tra denaro e asset. Quando parliamo di criptovalute, stiamo parlando di una classe di asset. Potrebbe essere supportata e, in questo senso, più sicura e meno rischiosa, oppure potrebbe non essere supportata e quindi essere un investimento più rischioso. Ma non è esattamente denaro. È più simile a un fondo di gestione del denaro”, ha dichiarato la Georgieva.
Questa dichiarazione è arrivata poco prima che la Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense desse il via libera agli ETF (fondi negoziati in borsa) sui Bitcoin. Giganti finanziari come Fidelity e BlackRock sono stati tra i primi a lanciare questi ETF, offrendo agli investitori medi un accesso alla criptovaluta più grande del mondo senza possederla direttamente.
Secondo Michael Saylor, CEO di MicroStrategy, questo sviluppo, che segna un momento significativo per l’industria delle criptovalute, è destinato ad attirare più investimenti mainstream nel settore.
“Fino agli ETF a pronti, le istituzioni tradizionali non avevano un canale compatibile con una larghezza di banda elevata per investire in questa asset class. Penso che l’approvazione degli ETF [Bitcoin] a pronti sarà un importante catalizzatore che porterà sicuramente a un colpo di domanda”, ha dichiarato Saylor.
Per saperne di più: Ecco come investire negli ETF a pronti sul Bitcoin

Nonostante questi progressi, la Georgieva non è convinta che il Bitcoin possa rivaleggiare con il dollaro USA. Ha sottolineato il dominio del dollaro, sostenuto dalla vastità dell’economia statunitense e dalla profondità dei suoi mercati dei capitali.
La posizione del capo del FMI riflette un più ampio scetticismo sulla possibilità che le criptovalute sostituiscano le valute nazionali consolidate. A questo sentimento ha fatto eco il CEO di BlackRock Larry Fink.
Fink ha messo in dubbio la praticità del Bitcoin per le transazioni quotidiane, considerandolo principalmente una classe di asset. Pur riconoscendo il potenziale delle valute digitali delle banche centrali (Central Bank Digital Currencies, CBDC), Fink ha minimizzato la probabilità che il Bitcoin soppianti le valute tradizionali.
La sua attenzione rimane rivolta agli ETF Bitcoin spot recentemente approvati. Ritiene che abbiano il potenziale per migliorare la legittimità e la sicurezza del settore delle criptovalute.
“Non credo che sarà mai una valuta. Credo che sia una asset class”, ha spiegato Fink.
Sebbene l’approvazione degli ETF Bitcoin spot simboleggi la crescente accettazione delle valute digitali nella finanza tradizionale, le osservazioni di Fink e Georgieva sottolineano un’opinione prevalente all’interno della comunità finanziaria. Il Bitcoin e le altre criptovalute, pur avendo un valore come asset, non sono in grado di sfidare lo status consolidato di valute come il dollaro USA.
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