L’Autorità Monetaria di Hong Kong ha messo in guardia il pubblico dalle imprese di criptovaluta che affermano di essere banche e utilizzano termini bancari nel materiale di marketing. La banca centrale avverte che queste aziende potrebbero violare l’ordinanza bancaria.
Nel tentativo di posizionarsi come centro mondiale per le criptovalute, Hong Kong ha compiuto sforzi notevoli, che vanno dall’attrarre le società di criptovalute della Cina continentale al proporre l’idea di sperimentare un dollaro digitale nel settore dei mutui.
L’Autorità Monetaria di Hong Kong dice che i clienti possono fraintendere i termini
L’HKMA ha evidenziato che le società di criptovalute utilizzano termini come “banca di asset crittografici”, “banca di asset digitali”, “banca digitale”, “servizi bancari” o “conti bancari”, che i clienti possono fraintendere. Secondo la Sezione 97 dell’Ordinanza bancaria, solo le banche con licenza, le banche con licenza limitata e le società di deposito possono utilizzare legalmente il termine “banca”.
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Le aziende di criptovalute offrono rendimenti esagerati come Celsius
Le aziende incriminate commercializzano rendimenti che superano i conti bancari tradizionali, rendendoli attraenti per il pubblico ignaro. Il crollo del prestatore di criptovalute Celsius è iniziato con l’offerta di rendimenti fino al 18% senza alcun apparente svantaggio.
Il suo fondatore, Alex Mashinsky, si è presentato come una sorta di Robinhood in grado di salvare il pubblico dalle banche. Tuttavia, i procuratori sostengono che abbia mentito al pubblico sulla gestione del rischio e sullo stato di salute dell’azienda.
Celsius ha presentato istanza di fallimento nel luglio dello scorso anno.

JPEX denunciato per marketing fraudolento
Mercoledì scorso, la Hong Kong Securities and Futures Commission ha messo in guardia gli investitori da uno scambio di criptovalute chiamato JPEX. La HKSFC l’ha accusata di “caratteristiche sospette” e di false affermazioni sulla sua licenza.
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Diversi exchange hanno già richiesto la licenza alla HKSFC dopo l’approvazione di nuove leggi che definiscono i requisiti di capitale degli exchange e la custodia degli asset. Secondo l’agenzia, JPEX non era una di queste.
Un portavoce della HKMA ha dichiarato che:
“Nessuna entità del gruppo JPEX è autorizzata dalla SFC o ha richiesto alla SFC una licenza per operare una VATP a Hong Kong”.
Il sito web della borsa sostiene di essere “determinata a creare una comunità Web 3.0 ideale” e di aver “costantemente rispettato i regolamenti e i sistemi di licenza in diverse regioni”.
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