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Genesis Digital punta all’IPO negli Stati Uniti mentre CleanSpark supera le aspettative di mining

2 mins
Aggiornato da Harsh Notariya

In breve

  • Genesis Digital Assets guarda all'IPO statunitense, coordinandosi con i consulenti e pianificando un round di finanziamento pre-IPO.
  • GDA vanta una capacità di alimentazione di oltre 500 MW in 20 banche dati e ha spostato la sua attenzione sugli Stati Uniti dopo il divieto cinese sulle criptovalute.
  • CleanSpark supera l'obiettivo di metà anno con un hashrate di 20 EH/s, mining di 445 BTC a giugno, per un totale di 6.591 BTC in riserve.
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Genesis Digital Assets (GDA) starebbe prendendo in considerazione un’offerta pubblica iniziale (IPO) negli Stati Uniti. Secondo gli addetti ai lavori, GDA, che in passato ha goduto del sostegno di Alameda Research di Sam Bankman-Fried, si sta coordinando con i consulenti per questa potenziale quotazione.

Inoltre, la società è pronta ad avviare un round di finanziamento pre-IPO entro poche settimane.

L’industria del mining di criptovalute affronta le sfide

I dettagli dell’IPO e della raccolta fondi sono strettamente riservati. Il gigante del mining di criptovalute vanta una discreta scala operativa, includendo oltre 500 megawatt di capacità energetica totale in 20 banche dati in tutto il mondo.

Nata nel 2014 con la sua prima struttura in Islanda, GDA si è espansa in modo significativo. In seguito al divieto di mining di criptovalute del 2021 in Cina, l’azienda ha spostato strategicamente le sue operazioni negli Stati Uniti, ottenendo oltre 550 milioni di dollari per l’espansione in un periodo tumultuoso per il settore.

Per saperne di più: Le 5 principali società di criptovalute che potrebbero quotarsi in borsa (IPO) nel 2024

In mezzo a questi sviluppi strategici, CleanSpark, un’altra azienda del settore, ha rilasciato aggiornamenti operativi non certificati per il mese di giugno. La società, quotata al Nasdaq, ha superato l’obiettivo di metà anno, raggiungendo un hashrate operativo di 20 EH/s dopo aver acquisito cinque nuovi siti di mining in Georgia. Questi siti sono parte integrante dell’infrastruttura di CleanSpark, con accordi di acquisto di energia che migliorano la stabilità della rete.

A giugno, CleanSpark ha minato 445 Bitcoin (BTC), contribuendo a una riserva totale di 6.591 BTC. La società ha inoltre venduto 8,06 BTC il mese scorso.

Nel frattempo, il settore deve affrontare sfide significative, in particolare la “capitolazione” dei minatori di Bitcoin. Questo termine si riferisce ai minatori che chiudono a causa della mancanza di profitto o di costi insostenibili.

In risposta, molte aziende si stanno diversificando verso l’intelligenza artificiale (AI) e altri asset proof-of-work. In particolare, aziende come Core Scientific e Hut 8 stanno investendo pesantemente nell’IA, con l’obiettivo di spostare le loro fonti di reddito.

Per saperne di più: 5 migliori piattaforme per acquistare azioni di mining di Bitcoin dopo il dimezzamento del 2024

Anche Marathon Digital è entrata nell’arena del mining di Kaspa. La società ha riportato di aver minato 93 milioni di token KAS, per un valore di circa 15 milioni di dollari al 25 giugno. Questa iniziativa fa parte di una tendenza più ampia che vede i minatori di criptovalute sfruttare nuove strade tecnologiche per aumentare la redditività.

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Harsh Notariya è giornalista di BeInCrypto e scrive di vari argomenti, includendo le reti decentralizzate di infrastrutture fisiche (DePIN), la tokenizzazione, le criptovalute, la finanza decentralizzata (DeFi), i memecoin e le altcoin. Prima di entrare in BeInCrypto, è stato consulente della comunità presso Totality Corp, specializzandosi nel metaverso e nei token non fungibili (NFT). Inoltre, Harsh è stato scrittore e ricercatore di contenuti sulla blockchain presso Financial Funda, dove...
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