Deltec Bank & Trust, un importante istituto finanziario delle Bahamas, deve affrontare un’azione legale che la accusa di aver permesso a FTX e alle sue sussidiarie di trarre vantaggio da Tether (USDT).
Presumibilmente, l’Alameda Research di Sam Bankman-Fried ha favorito la crescita di Tether attraverso una linea di credito clandestina di Deltec.
Come FTX ha tratto profitto da Tether
Una nuova causa sostiene che Sam Bankman-Fried abbia creato dei conti presso Deltec nel 2018 per semplificare l’accesso a Tether. Durante il rialzo del mercato delle criptovalute tra il 2020 e il 2021, la defunta società di criptovalute avrebbe coniato miliardi di USDT. Presumibilmente, Alameda Research ha ricevuto questi token di stablecoin prima del pagamento, sfruttando le opportunità di arbitraggio per ottenere profitti.
“Alameda poteva creare USDT a credito attraverso la linea di credito non ufficiale di Deltec e vendere tali USDT per ottenere un guadagno prima di dover finanziare l’acquisto depositando dollari USA sul conto Deltec di Tether”, ha riportato Caroline Ellison, ex CEO di Alameda Research.
La causa suggerisce anche che Deltec abbia contribuito alla più ampia appropriazione indebita di fondi da parte di FTX. La banca avrebbe ricevuto depositi dai clienti di FTX e li avrebbe trasferiti ad Alameda, concedendo esenzioni da alcuni regolamenti e dando priorità ai prelievi di Alameda durante il declino del mercato delle criptovalute.
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I rappresentanti di Deltec hanno dichiarato che né la banca né il suo presidente, Jean Chalopin, sono a conoscenza di alcun illecito. Tether non è un imputato in questo caso. L’emittente di stablecoin ha sempre sostenuto che Alameda Research ha sempre pagato i token USDT con dollari USA.
I creditori di FTX citano in giudizio gli avvocati
I creditori di FTX hanno invece avviato un’azione legale contro Sullivan and Cromwell, LLP (S&C), presumibilmente per la sua complicità negli eventi che hanno portato al fallimento della criptovaluta. Lo studio legale sta attualmente supervisionando la procedura fallimentare di FTX.
S&C è accusata di aver partecipato attivamente alle attività fraudolente di FTX Group, che presumibilmente hanno coinvolto schemi multimiliardari, con il risultato di commissioni sostanziali pari a 8,5 milioni di dollari. I creditori affermano che S&C era consapevole e ha sostenuto la criptovaluta nelle sue pratiche ingannevoli.
“La rappresentanza di FTX da parte di S&C è stata ampia e ha incluso questioni normative, fusioni e acquisizioni, controversie fallimentari, rappresentanza personale degli imputati insider di FTX, rappresentanza da entrambe le parti di vari accordi con altre entità e, più recentemente, l’amministrazione della procedura fallimentare di FTX”, si legge nel documento.
Il rapporto tra FTX e S&C è stato facilitato da Ryne Miller, ex partner di S&C, che ha assunto il ruolo di consulente legale generale di FTX Group nell’agosto 2021. Miller ha presumibilmente indirizzato numerosi casi da FTX al suo ex datore di lavoro, e la causa cita almeno 20 casi.
I creditori di FTX chiedono ora il risarcimento dei danni per associazione a delinquere, frode e favoreggiamento di violazioni fiduciarie.
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