Laborsa indiana CoinDCX, che ha raggiunto lo status di unicorno nel 2021, ha annunciato il licenziamento di circa il 12% della sua forza lavoro.
Poiché il Bitcoin (BTC) non riesce a mantenersi al di sopra dei 31.000 dollari nonostante i mesi di tentativi, il volume degli scambi è diminuito, con conseguente calo dei ricavi per le borse di criptovalute.
CoinDCX taglia il personale a causa di regole fiscali sfavorevoli per le criptovalute
Con il rally del Bitcoin di oltre il 50% all’inizio dell’anno, molti esperti ritenevano che fosse l’inizio di un nuovo mercato toro. Ma con l’andamento laterale del mercato e i bassi volumi registrati da allora, il calo delle entrate ha reso necessari dei licenziamenti.
Un rappresentante di CoinDCX ha dichiarato a BeInCrypto che esattamente 71 dipendenti lasceranno l’azienda, ovvero il 12% dell’organico totale.
In precedenza, nel gennaio 2023, CoinDCX aveva smentito la notizia del licenziamento di 80-100 dipendenti tra i team di marketing, branding e attivazione, affermando invece di aver ristrutturato i reparti.
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Nel frattempo, CoinDCX si concentrerà principalmente sulla semplificazione del processo di onboarding di Web3 per gli utenti. Sumit Gupta, cofondatore di CoinDCX, ha dichiarato a BeInCrypto:
Al momento, la priorità principale di CoinDCX è costruire casi d’uso di Web3, creando un ponte tra Web3 e gli utenti.
Durante la corsa al rialzo dell’agosto 2021, CoinDCX ha annunciato di essere diventata il primo unicorno crittografico dell’India. Secondo Crunchbase, ha raccolto un finanziamento totale di 247 milioni di dollari da 28 investitori attraverso otto round di finanziamento. L’ultima raccolta di fondi della borsa indiana è avvenuta nell’aprile 2022 attraverso un round di Serie D.
Regole fiscali severe per le criptovalute
Nonostante i recenti round di raccolta fondi, CoinDCX ha dovuto ricorrere a misure di riduzione dei costi a causa di un prolungato mercato negativo e di norme fiscali sfavorevoli in materia di criptovalute, come un’imposta fissa del 30% sulle plusvalenze e una deduzione fiscale alla fonte (TDS) dell’1%.
Le severe norme fiscali indiane sulle criptovalute hanno colpito duramente i volumi di trading sulle borse crittografiche. Alcune borse indiane hanno perso oltre il 90% del loro volume di scambi. Gupta ha inoltre dichiarato a BeInCrypto che i trader scelgono le borse internazionali e le piattaforme peer-to-peer per evitare la tassazione. Ha poi aggiunto:
È importante notare che l’attività di trading non è diminuita, ma si è piuttosto spostata. Se la TDS verrà ridotta o eliminata in futuro, è molto probabile che i volumi di trading registreranno una ripresa.
Questa mossa potrebbe infondere maggiore fiducia negli investitori, incoraggiandoli a partecipare alle negoziazioni sulle borse indiane, contribuendo così alla ripresa dei volumi di trading e potenzialmente all’aumento dei ricavi.
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Oltre alle borse indiane, molte borse internazionali come Binance e KuCoin hanno recentemente licenziato i loro dipendenti.
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