Un nuovo rapporto dell’Europol riporta che i criminali utilizzano sempre più spesso la tecnologia per le transazioni illecite. Tuttavia, esitano a utilizzare le criptovalute per il riciclaggio di denaro.
Il capitale è la spina dorsale di qualsiasi organizzazione, anche di quelle criminali. Mentre la tecnologia emergente ha un impatto positivo sulla società, i criminali la usano per scopi illeciti, in particolare per finanziare le loro attività.
I criminali usano la tecnologia per il riciclaggio di denaro
Europol, l’agenzia per l’applicazione della legge dell’Unione Europea (UE), ha rilasciato il suo primo rapporto sulla valutazione della minaccia della criminalità finanziaria ed economica in Europa, analizzando la criminalità finanziaria ed economica.
Il rapporto si concentra sull’uso delle nuove tecnologie a scopo di riciclaggio di denaro da parte delle organizzazioni criminali. Si legge che:
“Quasi il 70% delle reti criminali operanti nell’UE utilizza tecniche di riciclaggio di base, mentre il resto si avvale di reti di riciclaggio professionali e/o di un sistema bancario clandestino”.
Oltre alle criptovalute, i criminali utilizzano tecnologie come l’apprendimento automatico, l’intelligenza artificiale (AI) e la tecnologia deepfake per la criminalità finanziaria ed economica. Il rapporto riporta anche che i criminali hanno cercato l’aiuto di chatbot come ChatGPT per condurre frodi online.
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Le transazioni di criptovalute rappresentano meno dell’1% del volume globale
Il rapporto di Europol parla in dettaglio dell’uso di tecnologie Web3 come criptovalute, finanza decentralizzata (DeFi), token non fungibili (NFT) e metaverso per le attività criminali. Ha anche evidenziato il fatto che i professionisti forniscono criptovalute as-a-service per il riciclaggio di denaro alle organizzazioni criminali non esperte di tecnologia.
Ma su una nota più positiva, il direttore esecutivo di Europol, Catherine De Bolle, ha affermato che i criminali sono riluttanti a usare le criptovalute a causa dei recenti sequestri di criptovalute illecite effettuati con successo dalle forze dell’ordine. Ha scritto:
“Il loro uso criminale (delle cripto) rappresenta ancora meno dell’1% del volume complessivo delle transazioni”.
Il rapporto riportava inoltre:
“I progressi nelle tecniche di indagine hanno aiutato a rilevare le transazioni sospette e a identificare gli attori. Molti Stati membri dell’UE hanno visto fondi illeciti convogliati verso piattaforme di scambio di criptovalute e la polizia ha sequestrato codici per conti di criptovalute… su piattaformadiscambio come proventi di reato”.
Infatti, nel marzo 2023, Europol ha sequestrato quasi 50 milioni di dollari di Bitcoin in un’operazione congiunta contro ChipMixer. In precedenza, a gennaio, Europol ed Eurojust hanno smantellato una rete di frodi in criptovalute e sequestrato oltre 1 milione di dollari in criptovalute e 50.000 euro in contanti.
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Il mese scorso, la polizia di Hong Kong ha sgominato un’operazione controllata dalla Triade da 65 milioni di dollari che utilizzava gli scambi di criptovalute per lavare i proventi di ben 314 crimini. Inoltre, i flussi illeciti di criptovalute sono diminuiti del 65% rispetto al 2022.
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