Il processo per stabilire se l’informatico australiano Craig Wright sia l’inventore di Bitcoin Satoshi Nakamoto è entrato ieri nella sua seconda settimana. Jonathan Hough, KC, l’avvocato principale del querelante, la Crypto Open Patent Alliance (COPA), ha criticato apertamente le risposte evasive di Wright.
La sesta giornata di ieri del processo COPA contro Craig Wright si è concentrata sulla questione se Wright avesse la capacità e il tempo di inventare Bitcoin.
Wright ammonito per le “affermazioni presumibilmente irrilevanti”.
All’inizio del procedimento, Hough ha esaminato le competenze tecniche di Wright in C++, il linguaggio in cui è stato scritto il software per Bitcoin. Ha presunto il plagio di una tesi di laurea da parte di Wright , evidenziandone le similia con un altro autore, Hilary Pearson.
Ha anche contestato le “affermazioni irrilevanti” che Wright ha offerto al posto di risposte chiare. Il giudice James Mellor ha concordato con le valutazioni di Hough.
“L’avvocato ha ragione a interromperla perché non getta alcuna luce sulla questione che devo decidere. Ha capito?” ha chiesto Mellor.
Wright ha accusato lo sviluppatore di Bitcoin Craig Maxwell di aver violato il suo server anni fa per incastrarlo come bugiardo. Ha anche lanciato accuse contro il creatore di Haschash Adam Back, nessuna delle quali riguardava la domanda posta.
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Ha anche ritrattato le affermazioni secondo cui avrebbe condiviso la paternità di Bitcoin con Dave Kleimann. In precedenza aveva ammesso di aver inviato un’e-mail al padre di Kleimann, dicendo che Dave e Wright erano “persone chiave” dietro Bitcoin.
“Le versioni continuano a cambiare, non è vero?”. Ha chiesto Hough.
Perché Wright si sta spingendo così oltre
Secondo il dottor Con Kolivas, un ingegnere informatico che ha sviluppato il software delle macchine per il mining di Bitcoin, è improbabile che Wright sia Nakamoto. Kolivas ha affermato che i procedimenti giudiziari hanno rivelato una persona “confusa, farneticante e rabbiosa”, ben lontana dalla lucidità di pensiero che molti stimano per Nakamoto.
“Non ho mai pensato che CSW avesse una sola speranza di essere Satoshi e di inventare il bitcoin. Ma ascoltando le confuse farneticazioni, i deliri, i depistaggi, le confabulazioni, i diversivi, le distrazioni e le innumerevoli altre tattiche di CSW… mi viene da pensare che forse… solo forse… ha inventato la falsa testimonianza”, ha twittato ieri Kolivas.
Ma Wright si sta impegnando a fondo per quello che ha da guadagnare. Una vittoria in questo caso gli darebbe la proprietà del codice originale di Bitcoin e del whitepaper di Bitcoin in 180 Paesi.
Mentre le criptovalute non possono essere brevettate, le blockchain sì. Ad esempio, la società di pagamenti di Jack Dorsey, Block Inc, detiene un brevetto per un’infrastruttura blockchain intermediaria peer-to-peer che consente ai suoi clienti di regolare le transazioni quotidiane in Bitcoin. Il suo concorrente, PayPal, detiene brevetti per la valutazione del rischio di criptovaluta e per la risoluzione di controversie su transazioni condotte su una blockchain secondaria.
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Pertanto, una vittoria di Wright potrebbe consentirgli di rivendicare alcuni aspetti tecnologici del sistema Bitcoin. Uno di questi è il concetto di contabilità a tripla entrata di Nakamoto. Altri candidati potrebbero essere i concetti della teoria dei giochi che impediscono la concentrazione del potere di mining di Bitcoin e la nuova invenzione della proof-of-work costruita sulla tecnologia Hashcash di Back.
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