Secondo gli ultimi risultati di Chainalysis, il finanziamento del terrorismo avviene principalmente in valuta fiat. Ciò va contro le argomentazioni spesso addotte da politici e media anti-crypto riguardo al ruolo delle criptovalute in questa attività.
Il 18 ottobre, la società di analisi blockchain Chainalysis ha pubblicato un rapporto che riporta il ruolo delle criptovalute nel finanziamento del terrorismo, e i dati dimostrano che è minimo.
Le criptovalute non sono favorite dalle organizzazioni terroristiche
Il rapporto, intitolato “Correcting the Record” (Correggere il record), mira ad affrontare le metodologie imprecise per stimare il ruolo delle criptovalute nel finanziamento del terrorismo.
Chainalysts ha dichiarato di aver “visto metriche sovrastimate e analisi errate sull’uso delle criptovalute da parte di questi gruppi terroristici”.
Inoltre, ha osservato che le criptovalute svolgono un ruolo limitato nel finanziamento del terrorismo. Tuttavia, alcuni gruppi come Hamas, Hezbollah e la Jihad islamica palestinese raccolgono e trasferiscono alcuni fondi utilizzando le criptovalute.
“Il finanziamento del terrorismo è una porzione molto piccola del volume di transazioni illecite in criptovaluta, che è già molto piccolo”.
La pubblicità ha aggiunto che le organizzazioni terroristiche hanno storicamente utilizzato e probabilmente continueranno a utilizzare i metodi tradizionali basati sulla valuta fiat. Includendo istituzioni finanziarie, hawala e società di comodo come principali veicoli di finanziamento.
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Inoltre, le criptovalute sono meno adatte al finanziamento del terrorismo grazie alla loro trasparenza sulle blockchain. Ciò consente alle amministrazioni e alle società di analisi blockchain di collaborare per identificare e interrompere i flussi di finanziamento del terrorismo.
Secondo gli analisti, questo non è facilmente ottenibile con i metodi di trasferimento tradizionali come il contante.
Il rapporto ha anche individuato difetti nell’analisi dei flussi terroristici. Le stime del finanziamento del terrorismo tramite criptovaluta sono spesso gonfiate includendo tutti i fondi ricevuti dai fornitori di servizi intermediari, non solo le porzioni esplicitamente legate ai terroristi.
Anche il tracciamento dei fondi attraverso questi fornitori di servizi può portare a conclusioni imprecise.
FUD e imprecisioni dei media mainstream
Il 18 ottobre, il Ministero del Tesoro statunitense ha riportato un rapporto sui facilitatori finanziari degli operatori di Hamas. Ha citato un trasferimento di Bitcoin, ma la quantità era trascurabile, come osservato da ZeroHedge.
“Ammirate il male puro e semplice che è il Bitcoin: il Tesoro sanziona “Operatori e facilitatori finanziari di Hamas” e rivela lo storico flusso di fondi via Bitcoin per un ammontare di – rullo di tamburi – 2.000 dollari”.
“Ignorate le centinaia di milioni di dollari in contanti usati per finanziare Hamas”, si legge nella pubblicità.
Inoltre, anche i media mainstream hanno usato il finanziamento del terrorismo come arma nelle loro crociate anti-crypto. Noti antagonisti del settore come il WSJ hanno demonizzato la criptovaluta pubblicando titoli imprecisi sul suo ruolo nel finanziamento del terrorismo.
La conclusione è che il denaro contante è il re quando si tratta di finanziamento del terrorismo, ma non per questo i titoli dei giornali sono così salaci.
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