Il cofondatore di Ethereum, Vitalik Buterin, ha recentemente spiegato perché la Fondazione Ethereum, l’ente no-profit che supporta la rete blockchain, sceglie di vendere i suoi ETH piuttosto che metterli in stake.
I suoi commenti arrivano dopo crescenti critiche dalla comunità, che chiede alla Fondazione di gestire le sue risorse in modo più responsabile.
Perché la Fondazione Ethereum non mette in stake i suoi ETH
In un post del 27 ottobre su X, Buterin ha delineato le ragioni dietro la decisione della Fondazione di vendere periodicamente ETH. Ha notato che lo staking potrebbe portare la Fondazione a prendere una “posizione ufficiale” su certi aggiornamenti della rete, specialmente durante hard fork controversi, cosa che vuole evitare.
Tuttavia, Buterin ha rivelato che la Fondazione sta esplorando altri metodi per partecipare allo staking. Queste opzioni includono l’emissione di sovvenzioni in ETH messi in stake, che permetterebbero ai beneficiari delle sovvenzioni di mettere in stake l’ETH, controllare i tempi di ritiro e mantenere i premi. Un altro approccio potenziale è delegare le responsabilità di staking a più organizzazioni per fare stake per conto della Fondazione.
“Una idea interessante in considerazione è quella di dare alcune sovvenzioni sotto forma di ‘puoi fare stake del nostro ETH, scegli come purché sia etico, e tieni i vantaggi'”, ha dichiarato Buterin.
Lo staking è essenziale per il meccanismo di proof-of-stake (PoS) di Ethereum, dove gli utenti bloccano ETH per validare transazioni e guadagnare premi. Molti nella comunità crypto sostengono che mettendo in stake i suoi ETH, la Fondazione Ethereum potrebbe finanziare le sue operazioni attraverso questi premi, riducendo potenzialmente la necessità di vendere asset.
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Recentemente, la piattaforma di analisi blockchain ScopeScan ha riportato che la Fondazione ha venduto 4,066 ETH, del valore di 11,24 milioni USD, on-chain tramite l’exchange di criptovalute CoWSwap quest’anno. ScopeScan ha anche calcolato che, con il ritorno annuale attuale dallo staking del 3,1%, i 271,000 ETH della Fondazione — del valore di circa 673 milioni USD — potrebbero generare 8,4 milioni ETH (o circa 20,8 milioni USD) all’anno se messi in stake.
Durante questa conversazione, Buterin ha incoraggiato la comunità crypto a riconoscere i contributi più ampi della Fondazione Ethereum all’asset digitale.
Secondo lui, i proventi dalle vendite di ETH finanziano pagamenti critici agli sviluppatori e ai ricercatori responsabili dei principali aggiornamenti della rete. Questi includono la transizione di Ethereum a Proof-of-Stake, commissioni di transazione costantemente basse e velocità di elaborazione rapide con una media di circa 30 secondi.
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Buterin ha anche evidenziato il supporto della Fondazione per innovazioni come le tecnologie zero-knowledge per una maggiore privacy e l’astrazione dell’account per una sicurezza migliorata. Inoltre, la Fondazione sponsorizza eventi Ethereum locali in tutto il mondo, rafforzando la comunità e la sicurezza della rete.
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