Changpeng Zhao, l’ex CEO della piattaformadiscambio Binance, potrebbe rischiare un decennio dietro le sbarre.
La rivelazione arriva dopo i recenti documenti del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ), che indicano una possibile condanna a dieci anni per Zhao.
Changpeng Zhao di Binance potrebbe passare un decennio in carcere
L’ex CEO di Binance, Changpeng Zhao, si è dichiarato colpevole di un’accusa di violazione del Bank Secrecy Act. Secondo il DOJ, questa accusa deriva dal coinvolgimento di Binance in una vasta impresa criminale globale.
La società ha accettato di pagare una multa storica di 4,3 miliardi di dollari, stabilendo un nuovo referimento nella storia della FinCEN e del Tesoro statunitense. Binance si è inoltre impegnata a rispettare una serie rigorosa di requisiti di ottemperanza, monitoraggio e cooperazione nell’ambito del patteggiamento.
“A questo proposito, sono orgoglioso di sottolineare che nelle nostre risoluzioni con le agenzie statunitensi non si sostiene che Binance si sia appropriata di fondi degli utenti e non si sostiene che Binance si sia impegnata in alcuna manipolazione del mercato. I fondi sono SAFU”, ha dichiarato Zhao.
Tuttavia, gli esperti legali prevedono per Zhao una condanna da 12 a 18 mesi in un carcere di minima sicurezza. Inoltre, un recente documento del Dipartimento di Giustizia ha evidenziato il potenziale rischio di fuga di Zhao, data la sua cittadinanza degli Emirati Arabi Uniti e la sua considerevole ricchezza.
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Il Dipartimento di Giustizia sostiene la necessità di restrizioni severe prima della sentenza, in quanto “gli Stati Uniti sono liberi di sostenere qualsiasi pena fino al massimo previsto dalla legge di dieci anni”.
“Se il signor Zhao dovesse decidere di non tornare negli Stati Uniti per affrontare una sentenza incerta, non c’è motivo di credere che gli Emirati Arabi Uniti lo consegnerebbero. Il governo chiede rispettosamente alla Corte di richiedere al signor Zhao di rimanere negli Stati Uniti continentali nel periodo che intercorre tra il suo patteggiamento e la sentenza”, hanno argomentato gli avvocati del Dipartimento di Giustizia.
La posizione del Dipartimento di Giustizia arriva dopo la controversa decisione del giudice Brian Tsuchida di permettere a Zhao di risiedere negli Emirati Arabi Uniti fino a due settimane prima della sentenza.
Il giudice Tsuchida ha sottolineato che le azioni di Zhao “parlano più delle preoccupazioni”. Ha dichiarato che Zhao non aveva alcun obbligo di recarsi negli Stati Uniti, ma lo ha fatto perché il suo intento era “risolvere questo caso, non scappare”.
“Sulla base di tutti i fatti rilevanti, includendo l’autoconsegna volontaria del signor Zhao, il suo intento di risolvere il caso e la considerevole cauzione da lui proposta, il giudice Tsuchida ha ritenuto che il signor Zhao non presenta alcun rischio di fuga, anche se risiede negli Emirati Arabi Uniti”, si legge nel documento.
Tuttavia, il Dipartimento di Giustizia ha espresso la propria frustrazione, sottolineando la rarità di permettere a un imputato miliardario di affrontare il carcere e di risiedere in un Paese non estradante con tale libertà.
Il caso di Zhao è ulteriormente complicato dalle gravi violazioni di Binance, includendo la mancata prevenzione delle transazioni con terroristi e altri criminali. Il DOJ ha accusato Zhao di aver favorito crimini orrendi, facendo un parallelo tra le azioni di Binance e gli atti di distruzione di massa.
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L’udienza di condanna di Zhao è fissata per il 23 febbraio 2024. L’imminente decisione del giudice Richard A. Jones sul viaggio pre-sentenza di Zhao avrà un volto decisivo. Mentre il team legale di Zhao potrebbe spingere per la clemenza, il Dipartimento di Giustizia cercherà probabilmente di ottenere una sentenza che serva da deterrente contro il futuro riciclaggio di denaro nel mondo delle criptovalute.
“Non sarei sorpreso se CZ non collaborasse, violasse le condizioni del patteggiamento o intraprendesse qualche altra azione per far saltare il suo accordo di patteggiamento. Ma soprattutto, la cruda realtà è che se il DOJ non otterrà una sentenza per CZ che scoraggi futuri comportamenti di riciclaggio di denaro nel mondo delle criptovalute, allora questo “patteggiamento” potrebbe ritorcersi contro il DOJ”, ha dichiarato l‘ex funzionario della SEC John Reed Stark.
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