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No, Dogecoin non ha comprato la Triestina Calcio ma una riserva in DOGE potrebbe essere all’orizzonte

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Scritto e revisionato da
Eleonora Spagnolo

15 settembre 2025 18:48 CET
Affidabile
  • Molti giornali italiani hanno riportato la notizia che "Dogecoin ha comprato la Triestina Calcio", storica squadra attualmente in Serie C
  • In realtà è House of Doge ad essere entrata nell'assetto societario con un ruolo di primo piano, dunque non è DOGE né la Dogecoin Foundation.
  • House of Doge è impegnata a costruire riserve in Dogecoin per favorire l'adozione della meme coin, dunque è possibile immaginare che ci sia proprio DOGE nel futuro dei bilanci della squadra di calcio.
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La notizia ha fatto rapidamente il giro dei media italiani: “Dogecoin compra la Triestina”. Un titolo d’effetto ma non del tutto corretto, spesso corredato anche con la foto di Elon Musk, noto sostenitore della principale meme coin del mercato crypto. Tuttavia, a rilevare la storica squadra friulana attualmente in serie C, è stata House of Doge, società legata alla popolare criptovaluta ma che non coincide con essa. 

Facciamo chiarezza circa l’operazione che segna un nuovo capitolo nel rapporto tra calcio e criptovalute in Italia chiarendo che la vera notizia potrebbe essere un’altra: la Triestina potrebbe essere la prima squadra di calcio italiana con una riserva in crypto, e forse la prima in assoluto a detenere DOGE. 

La vera notizia: House of Doge diventa principale azionista della Triestina

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Il comunicato ufficiale della Triestina Calcio parla espressamente dell’ingresso di House of Doge come principale azionista del club. L’accordo prevede investimenti a lungo termine, con attenzione non solo ai risultati sportivi ma anche all’innovazione tecnologica e al coinvolgimento dei tifosi attraverso iniziative digitali.

La Triestina, squadra di calcio fondata nel 1918 e con una lunga tradizione nel calcio italiano, viveva da tempo una fase difficile, fatta di difficoltà sportive e cambiamenti societari. L’ultimo solo qualche giorno fa, a pochi giorni dall’avvio della nuova stagione in cui li Triestina milita nel Girone A della Serie C, con l’annuncio delle dimissioni del Presidente Ben Rosenzweig del fondo LBK Capital LCC, ultimo ad aver rilevato la squadra di calcio appena nel 2023. L’arrivo di House of Doge rappresenta dunque una svolta societaria significativa. 

Tuttavia, parlare di “acquisto da parte di Dogecoin” non è corretto e rischia di generare confusione tra i tifosi e nel pubblico più ampio.

Una riserva in Dogecoin per la Triestina?

House of Doge è una società che si presenta come braccio operativo della Dogecoin Foundation. Sul sito ufficiale si legge che: 

“Siamo i partner aziendali ufficiali della Dogecoin Foundation, impegnati a trasformare Dogecoin in una piattaforma di pagamento e valuta globale completamente integrata e accessibile. La nostra missione è promuovere l’adozione mainstream di Dogecoin migliorandone l’utilità attraverso applicazioni nel mondo reale. […] Per raggiungere questo obiettivo, ci concentriamo sull’aggregazione della liquidità di Dogecoin attraverso la fornitura di una riserva strategica che ne faciliterà l’uso senza soluzione di continuità nel commercio e nella pubblica amministrazione, costruendo l’infrastruttura necessaria per supportare transazioni Dogecoin sicure, efficienti e universali”.

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Da quanto si legge si può ipotizzare che la Triestina Calcio grazie al nuovo azionista potrebbe essere la prima squadra di calcio con una riserve in Dogecoin. Non sarà la prima squadra in assoluto con una riserva in criptovalute, dal momento che già il Paris Saint-Germain si è dotato di una riserva in Bitcoin

BeInCrypto ha cercato anche di chiarire le persone che sono dietro House of Doge. L’azienda è salita recentemente agli onori delle cronache per la partnership con CleanCore, società di pulizie innovativa, quotata in borsa al NYSE, che ha avviato una strategia di riserva in DOGE e proprio nei giorni scorsi ha annunciato l’acquisizione di 500.000.000 DOGE, con l’obiettivo di arrivare 1 miliardo di token in 30 giorni e al 5% della total supply della meme coin.   

Nel board di CleanCore c’è Marco Margiotta, CEO proprio di House of Doge, che parlando dell’ingresso nella Triestina, ha dichiarato:

“Il nostro investimento in US Triestina Calcio 1918 va ben oltre il calcio. Si tratta di connettere la comunità globale di Dogecoin con uno dei club più storici d’Europa e dimostrare che gli asset digitali possono generare valore, cultura e passione nel mondo reale. […] Unendo i fedeli tifosi della Triestina con la rete globale di Dogecoin, puntiamo a creare un movimento condiviso che unisca l’orgoglio locale con l’innovazione globale. Questo è il primo passo per portare lo spirito di Dogecoin nel cuore del gioco più popolare al mondo.”

Sebbene non si parli esplicitamente di una riserva in Dogecoin per la Triestina, i precedenti, la storia e la mission di House of Doge lasciano pensare che il percorso sia tracciato. 

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BeInCrypto ha provato a mettersi in contatto con Marco Margiotta ma al momento della pubblicazione di questo articolo non aveva ancora ricevuto risposta. 

Perché è sbagliato dire che “Dogecoin ha comprato la Triestina”

Fatta questa premessa, è importante chiarire cosa non è la nuova proprietà della Triestina:

  • Non si tratta di Dogecoin in quanto criptovaluta, che rimane uno strumento decentralizzato e non “proprietario” di società o asset.
  • Non c’è alcun coinvolgimento diretto di Elon Musk, spesso associato a Dogecoin per le sue dichiarazioni pubbliche. In questo caso, il suo nome non ha nulla a che vedere con l’operazione.
  • House of Doge va vista piuttosto come un’azienda privata che mira a diffondere Dogecoin.

Le semplificazioni giornalistiche che hanno parlato di “Dogecoin proprietaria della Triestina” servono solo a generare clamore, ma non corrispondono alla realtà dei fatti.

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Calcio e criptovalute in Italia

L’ingresso di House of Doge nella Triestina si inserisce in un contesto più ampio, dove il calcio italiano sta diventando sempre più aperto a collaborazioni con il settore crypto. 

Numerosi exchange sono sponsor di squadre di calcio di Serie A, a partire da Crypto.com sponsor proprio della massima serie del calcio italiano. L’Inter ha come sponsor Gate.io e in passato ha collaborato con BlockDag, mentre il Milan vanta tra le sue partnership BitMEX. Ma è sicuramente la Juventus la squadra da tenere d’occhio da questo punto di vista: tra i suoi sponsor c’è WhiteBIT, mentre tra gli investitori del club bianconero c’è niente meno che Tether con il CEO Paolo Ardoino che preme per un ruolo di primo piano all’interno della società.

Ma nel caso della Triestina, House of Doge non è un semplice sponsor, ma un soggetto che entra direttamente nella proprietà di un club storico. Un passaggio che apre scenari interessanti ma anche interrogativi: fino a che punto realtà nate nel mondo digitale potranno influenzare e trasformare società calcistiche tradizionali?

Per la Triestina l’operazione potrebbe rappresentare una rinascita sportiva ed economica, ma resta da capire come il progetto verrà declinato concretamente sul piano gestionale.

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