Il governo indiano ha scoperto significative passività fiscali non pagate relative alla Goods and Services Tax (GST) da parte di exchange di criptovalute, tra cui Binance e WazirX.
Le autorità stimano che queste aziende debbano un totale di 97 milioni USD in tasse non pagate.
Le exchange di criptovalute affrontano accuse importanti di evasione delle tasse in India
Secondo una dichiarazione del Ministro di Stato per le Finanze dell’India, il governo ha già recuperato 14 milioni USD in tasse, sanzioni e interessi da alcune delle entità coinvolte. La divulgazione è avvenuta in risposta a un’inchiesta parlamentare il 2 dicembre.
L’indagine ha identificato e accusato 17 aziende crypto di evasione fiscale. WazirX deve 40,5 crore di rupie (4,8 milioni USD), CoinDCX 16,84 crore di rupie (1,9 milioni USD) e CoinSwitch Kuber 14,13 crore di rupie (1,7 milioni USD).
Mentre la maggior parte delle aziende nella lista ha saldato i propri debiti, aziende come Binance e Hyperux Technologies rimangono non conformi. Binance deve presumibilmente 722 crore di rupie (85 milioni USD) in tasse non pagate.
Questa somma non è stata recuperata, poiché è stata esclusa dal totale recuperato annunciato dal governo.
Le sfide normative di Binance continuano
Il problema fiscale si aggiunge a una serie di sfide che Binance sta attualmente affrontando. La scorsa settimana, Amrita Srivastava, un’ex dipendente senior della piattaforma Link di Binance, ha presentato una causa da whistleblower nel Regno Unito. Srivastava afferma di essere stata licenziata ingiustamente dopo aver segnalato presunti comportamenti scorretti, inclusa la richiesta di una tangente da parte di un collega.
Inoltre, Binance ha affrontato critiche a novembre per aver elencato due meme coin basati su Solana, The AI Prophecy (ACT) e Peanut the Squirrel (PNUT).
I critici hanno accusato l’exchange di abilitare schemi pump-and-dump. Questi token a bassa capitalizzazione hanno presumibilmente avvantaggiato alcuni trader a scapito degli investitori al dettaglio.
D’altra parte, WazirX ha continuato ad affrontare sfide critiche dal suo hack da 235 milioni USD a luglio. L’incidente ha visto sospesi i prelievi dei clienti, e non sono ancora stati completamente ripresi.
“Continueremo a intraprendere azioni legali per recuperare attivamente asset illiquidi e rubati, garantendo che siano protetti a beneficio dei creditori. Questo processo include il tracciamento di questi asset e la prevenzione di prelievi non autorizzati per massimizzare i potenziali ritorni per i creditori,” ha scritto recentemente WazirX su X (precedentemente Twitter)
Recentemente, la polizia indiana ha arrestato un sospetto chiave legato all’hack. Tuttavia, il principale responsabile rimane non identificato. L’intensificata attenzione del governo indiano evidenzia una più ampia stretta regolatoria sul settore delle criptovalute, con evasione fiscale e preoccupazioni sulla sicurezza che rimangono questioni centrali.
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