Il prezzo di Bitcoin entra nel 2026 tra aspettative contrastanti. Alcuni, come Tom Lee, prevedono un rally verso 200.000 dollari, mentre altri analisti, incluso il trader veterano Peter Brandt, avvertono di possibili ritest prima di una debolezza più marcata.
Tuttavia, anche voci come quella di YoungHoon Kim sostengono che i recenti cali sembrino solo manipolazioni temporanee prima che la forza ritorni. Con previsioni così divergenti, la verità sembra trovarsi tra la paura e l’euforia. Approfondiamo per capire quali segnali sul grafico e on-chain contano di più all’inizio del nuovo anno.
Pattern di dicembre e un segnale di bottom che non si è ancora attivato
Bitcoin chiude nuovamente dicembre in rosso (quasi fatto). In passato, questo è stato significativo. Dal 2022, ogni volta che Bitcoin ha chiuso dicembre in rosso, gennaio è stato verde. Questo schema ha contribuito a porre le basi per ogni movimento rialzista nel 2025 – compreso il rally di aprile 2025 che ha poi spinto il prezzo di BTC verso il picco di 126.000 dollari in ottobre.
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SponsoredIn questo momento, si sta presentando un setup simile. E la causa del dicembre “in rosso” è dovuta principalmente ai detentori di BTC a breve termine.
Il NUPL (Net Unrealized Profit/Loss) dei detentori a breve termine, che monitora il sentiment di profitto e perdita dei nuovi acquirenti, resta in zona capitolazione. L’ultima volta che è successo era ad aprile 2025, quando si è formato un minimo che ha favorito la corsa verso il massimo di 126.000 dollari nell’ottobre 2025.
Questa volta, è comparso lo stesso segnale di capitolazione. Il 21 novembre, il NUPL dei detentori a breve termine ha toccato -0,27, anche meglio rispetto al segnale di minimo di aprile. Oggi si trova attorno a -0,14, ancora in territorio di capitolazione. Il segnale di minimo c’è tecnicamente. La reazione, invece, no.
Parlando con BeInCrypto, Hunter Rogers, co-fondatore del protocollo globale di rendimento su Bitcoin TeraHash, ha sottolineato quanto sia rilevante questa metrica:
“Se devo indicare un segnale on-chain a cui prestare attenzione, per me si tratta del comportamento dei detentori a breve termine rispetto alla stabilità dei detentori a lungo termine. Finché i detentori a lungo termine restano saldi, il ciclo sopravvive”, ha spiegato.
Se la capitolazione di aprile ha contribuito a creare un minimo che successivamente ha spinto Bitcoin verso nuovi massimi, la domanda oggi è semplice:
Perché lo stesso segnale questa volta non ha generato una reazione rialzista simile? La risposta sta nel comportamento dei detentori a lungo termine.
E qui arriviamo alla prossima sezione: i gruppi che di solito intervengono per assorbire la capitolazione — cioè i detentori a lungo termine e le balene — questa volta non sono stati completamente presenti. E ancora adesso non lo sono, indebolendo il supporto per il 2026.
I detentori di lungo periodo fanno un passo indietro
I detentori a lungo termine (LTH) solitamente intervengono quando i detentori a breve termine capitolano. Assorbono l’offerta, stabilizzano il prezzo e avviano una nuova fase di rialzo. È ciò che è successo nell’aprile 2025. In quel periodo, l’accumulazione netta degli LTH ha raggiunto il picco di 22.237 BTC in un solo giorno e si è mantenuta positiva per tutto il periodo. Questo ha creato un cuscinetto per la ripresa del prezzo.
Questa volta, il cuscinetto è molto più sottile.
Dal 1° ottobre, i detentori a lungo termine sono stati venditori. Hanno smesso solo di recente, ma gli acquisti sono stati modesti. Il picco più recente (dicembre 2025) nell’accumulazione degli LTH è pari a circa 4.862 BTC e la maggior parte dei giorni il valore si aggira sui 3.500 BTC. Si tratta di appena il 20% della forza vista ad aprile.
Il segnale è migliorato, ma non è abbastanza forte da invertire da solo il mercato entrando nel 2026.
Sponsored SponsoredRogers ha spiegato in dettaglio quanto questo gruppo sia cruciale per la sopravvivenza del ciclo:
“Finché i detentori a lungo termine restano saldi, il ciclo sopravvive. Il perdurare della stabilità di questi detentori sostiene scenari in cui Bitcoin rimane in una fase di reset e potenzialmente cresce nel tempo”, ha affermato.
Quindi, la stabilità c’è. L’aggressività no. E senza aggressività, i rally si fermano.
Le balene restano in silenzio, e questo cambia tutto
Poi ci sono le balene.
Il numero di wallet delle balene che detengono tra 10.000 e 100.000 BTC resta ai minimi annuali. Questi wallet erano in aumento durante il minimo di aprile e hanno continuato a salire fino a luglio. Questo trend ha sostenuto la corsa verso 126.000 dollari. Oggi sta accadendo l’opposto. La mancanza di assorbimento da parte delle balene lascia un vuoto. È proprio questo vuoto a spiegare perché la capitolazione di novembre non ha innescato sul prezzo la stessa reazione vista ad aprile.
Anche Rogers ha sottolineato questa dinamica:
“Il retail continua ad avere una reazione tardiva, mentre le balene tendono ad assorbire tutta la fornitura durante le fasi di debolezza. Questo schema si ripete più e più volte,” evidenzia.
Al momento, la disconnessione è evidente. Si è verificata una capitolazione di breve termine, ma gli holder di lungo periodo e le balene non stanno assorbendo la fornitura come facevano prima delle principali fasi rialziste di Bitcoin. Le balene non stanno ancora agendo da ammortizzatori, lasciando così il mercato vulnerabile a pressioni ribassiste piuttosto che a un impulso di breakout.
Rogers ha avvertito che ciò ha implicazioni dirette sugli obiettivi rialzisti:
Sponsored“Quindi, Bitcoin può superare i 150.000 dollari nel 2026? Potenzialmente sì. Ma servono pazienza, liquidità, una più ampia adozione istituzionale e tempo,” afferma.
Ha anche respinto le previsioni più aggressive:
“Vari scenari in cui Bitcoin possa raggiungere i 250.000 dollari o più nel corso di quest’anno, al momento non mi sembrano realistici,” aggiunge.
Questo, in un certo senso, va contro le aggressive previsioni sul prezzo di Bitcoin di analisti come Tom Lee e YoungHoon Kim, almeno per ora.
Ma la vera domanda è: nonostante il segnale di capitolazione di breve termine, perché gli holder di lungo termine e le balene non stanno intervenendo in modo deciso? La risposta si trova sul grafico e nella struttura del prezzo.
Cosa dice il grafico del prezzo di Bitcoin sul 2026
Sul grafico a tre giorni, Bitcoin si trova all’interno di quella che sembra una bear flag.
Il movimento misurato di quella figura comporta un rischio di breakdown di circa il 36%. Questo rischio aumenta perché sono vicini due incroci ribassisti delle EMA. Le EMA sono medie mobili che reagiscono più rapidamente ai prezzi. L’EMA a 50 periodi si sta avvicinando a quella a 100 periodi, e l’EMA a 20 periodi si sta avvicinando a quella a 200 periodi.
Se entrambe incrociano, segnalano debolezza mentre la flag sta testando il supporto vicino a $86.420. Questa combinazione può spiegare perché le balene e altri investitori importanti siano ancora caute, evidenziando preoccupazioni comportamentali.
Hunter Rogers ha dichiarato la stessa cosa a BeInCrypto:
Sponsored Sponsored“I movimenti di Bitcoin nel 2026 saranno decisi soprattutto dal comportamento riguardo a costo e rischio,” afferma.
Attualmente, tale comportamento è bloccato. Le balene non si stanno impegnando e il prezzo fatica a uscire da questo range.
Perché si possa parlare di rialzo, Bitcoin deve riconquistare i $105.200. In questo modo, verrebbe invalidata la proiezione ribassista. Se ciò accade, potrebbe essere raggiunto nuovamente o superato il precedente picco vicino a $126.000.
Come afferma Rogers:
“Il mercato ha già mostrato un picco vicino a $126.000, ma questo da solo non chiude un ciclo. Ciò che lo conclude è un panico di vendita sotto il costo collettivo,” sostiene.
Questo “costo collettivo” si trova vicino al prezzo realizzato nella fascia intermedia dei $55.000.
Rogers considera questa la sua linea del Piave:
“Fintanto che il prezzo rimane saldamente sopra l’area di costo realizzato, attorno a metà dei $55.000, la struttura di mercato è stabile,” sottolinea.
Un calo prolungato sotto quella fascia cambierebbe lo scenario, allineandosi con il target inferior della bear flag nei pressi di $38.630. Tale movimento minaccerebbe la struttura e potrebbe costringere gli holder di lungo termine ad andare in perdita. Sopra i $105.260 la struttura migliora.
Sotto la zona dei $55.000, la struttura crolla. Proprio per questo, il livello di $58.000 sul grafico è la chiave.
Cosa aspettarsi da Bitcoin nel 2026?
Al momento, la situazione di Bitcoin è piuttosto chiara e semplice:
- Il segnale di fondo è apparso. (Capitolazione degli STH)
- La domanda che solitamente segue non si è vista. (balene e hodler)
- Un setup grafico ribassista incombe. (è in agguato la rottura di una bear flag)
Una rottura al di sopra di $105.000 o al di sotto di $83.300 potrebbe rispondere alla domanda che il mercato continua a evitare: il 2026 vedrà un nuovo massimo del prezzo di Bitcoin o un nuovo crollo?
