Nel suo settimo e ultimo discorso annuale al mercato finanziario, il presidente dell’autorità italiana Consob, Paolo Savona, ha lanciato un durissimo attacco al settore crypto.
Nel suo intervento ha evidenziato non solo i pericoli legati alla “faglia tellurica”, ma anche le criticità derivanti dall’intreccio tra asset virtuali e finanza tradizionale, con rischi di innovazione male accompagnata.
L’attacco di Savona alle crypto e la favola di Pinocchio
Savona ha descritto le criptovalute come una faglia tellurica che scuote il sistema monetario, alimentata da promesse di facili guadagni simili al “Campo dei miracoli” di Pinocchio, un’illusione pericolosa alimentata dalla tecnologia.
“Alle turbolenze più recenti ha concorso il movimento della faglia tellurica delle cryptocurrency sottostante al territorio monetario e finanziario tradizionale, con possibili sbocchi dalle proporzioni imperscrutabili; il rischio è riemerso sotto la spinta dell’illusione di facili guadagni così ben descritta da Carlo Collodi nel “Campo dei miracoli” di Pinocchio e ha trovato alimento nel successo conseguito da quelli che hanno sfruttato l’occasione offerta dallo sviluppo delle tecnologie informatiche”, è uno dei passaggi più significativi del discorso odierno del presidente Savona.
Nel celebre favola di Carlo Collodi, Pinocchio, ingannato dal Gatto e dalla Volpe, sotterra le sue monete d’oro nel “Campo dei miracoli”, convinto che cresceranno in alberi di denaro. In realtà, proprio il Gatto e la Volpe lo ingannano e rubano le monete, lasciando Pinocchio beffato. Savona ha probabilmente utilizzato questa potente metafora per far capire quanto l’illusione di facili profitti nel campo possa essere pericolosa e fuorviante.
Problemi nell’intreccio tra criptovalute con asset finanziari tradizionali
Un passaggio importante del suo discorso è stato dedicato all’interazione tra crypto “liberamente minate” e strumenti finanziari tokenizzati (DeFin). Savona avverte che queste due realtà si differenziano nettamente: le prime operano nell’infosfera con scarso controllo e appropriazione del signoraggio da parte di privati, mentre le seconde richiedono autorizzazioni e documenti informativi certificati.
Quando questi mondi si mescolano, secondo Savona, i problemi da risolvere si moltiplicano e complicano le valutazioni di mercato. L’utilizzo dei token MiCAR come collateral in strumenti tradizionali crea una falsa percezione di tutela statale, e le semplificazioni procedurali per emettere questi token aumentano i rischi sistemici.
“Se però le due forme si intrecciano i problemi da risolvere si moltiplicano e complicano le valutazioni di mercato. Non può sfuggire l’analogia che si va determinando con le radici della crisi finanziaria del 2008 dovuta alla diffusione dei derivati complessi che contenevano crediti difficilmente rimborsabili (subprime) e causarono gravi conseguenze economiche, mettendo a rischio anche la sicurezza dello Stato”, ha aggiunto il presidente Savona.
Nel suo intervento, Savona ha fatto anche riferimento a Microstrategy, per la quale non riserva parole di stima:
“Una società della Silicon Valley fondata nel 1989, dopo una vita incolore, nel 2020, a seguito della nascita dei Bitcoin, si è specializzata negli intrecci tra strumenti tradizionali e virtuali, balzando al vertice della ricchezza mondiale, superando la Apple di Steve Jobs fondata nel 1976, le cui radici reali sono ben più profonde e risultato di vicende imprenditoriali passate alla storia”, ha detto.
Il pensiero di Savona sulle criptovalute
Non è certamente la prima volta che il presidente della Consob attacca il settore crypto. Già in passato Savona aveva denunciato l’utilizzo delle criptovalute per attività criminali come riciclaggio di denaro, evasione fiscale e finanziamento del terrorismo, definendo l’assenza di una regolamentazione europea adeguata come un grave ostacolo alla trasparenza dei mercati.
Oggi quella regolamentazione esiste ed è il MiCA, strumento a cui gli operatori del settore si stanno adeguando, come dimostra la licenza ottenuta da Coinbase, uno degli exchange crypto più usati al mondo.
Evidentemente tutto ciò non è ancora sufficiente per il presidente dell’autorità italiana incaricata di vigilare sui mercati finanziari, che continua a denunciare i rischi di un settore che sembra invece sempre più dentro la finanza tradizionale, come dimostra il crescente numero di aziende che investono in Bitcoin.
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