Il CEO di Telegram, Pavel Durov, ha ammesso che la sua piattaforma rivela gli IP degli utenti, i numeri di telefono e gli indirizzi alle forze dell’ordine dal 2018. Gli esperti di sicurezza delle criptovalute sono sconcertati da questa rivelazione.
Tuttavia, il prezzo di Toncoin è rimasto relativamente stabile.
Una politica di lunga data
Pavel Durov, fondatore e CEO dell’app di messaggistica Telegram, ha dichiarato che la sua azienda rivela informazioni degli utenti dal 2018. Questa rivelazione arriva dopo l’arresto recente di Durov per presunte attività criminali sulla piattaforma. Dopo il suo rilascio, ha prima dichiarato che Telegram avrebbe combattuto i contenuti illegali, ma ha chiarito questi commenti oggi.
“Ogni volta che ricevevamo una richiesta legale correttamente formulata tramite le linee di comunicazione pertinenti, la verificavamo e rivelavamo gli indirizzi IP/i numeri di telefono dei criminali pericolosi. Questo processo era in atto molto prima della scorsa settimana,” ha affermato Durov.
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Questa chiarificazione, tuttavia, ha rivelato una politica segreta di lunga data. Durov ha affermato che i principi di libertà, privacy e protezione per gli attivisti di Telegram rimangono invariati.
Tuttavia, alcuni nel settore delle cripto non sono d’accordo. Deddy Lavid, CEO della società di sicurezza Web3 Cyvers, ha rilasciato un’intervista esclusiva a BeInCrypto per chiarire questi dubbi generali.
“La rivelazione degli indirizzi IP degli utenti da parte di Telegram è una preoccupazione significativa per la comunità Web3, poiché mina la privacy e la decentralizzazione che Web3 rappresenta. Molti utenti condividono frequentemente indirizzi dei wallet sui canali di Telegram, e se Telegram collega questi indirizzi dei wallet agli IP, potrebbe potenzialmente esporre l’identità di un utente,” ha detto Lavid a BeInCrypto.
Durov ha affermato che la politica di collaborazione di Telegram con le forze dell’ordine è rimasta invariata e le autorità hanno solo aumentato le loro richieste nelle ultime settimane. Tuttavia, il suo tono è notevolmente cambiato.
“[Questa politica] potrebbe permettere alle piattaforme centralizzate di collegare le informazioni personali degli utenti alla loro attività blockchain. Per mitigare ciò, i progetti Web3 probabilmente considereranno il passaggio a strumenti di comunicazione decentralizzati che danno priorità alla privacy dei dati e proteggono gli utenti da tali vulnerabilità,” ha aggiunto Lavid.
Nelle ore successive all’annuncio di Durov, Toncoin (TON) ha subito un leggero calo di valore, ma nulla di sostanziale si è ancora concretizzato. Non è chiaro se questo senso di sconcerto del settore della sicurezza delle cripto si tradurrà in un vero e proprio ribasso per TON nel suo complesso.
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Tuttavia, un calo dei prezzi potrebbe verificarsi in futuro. Il prezzo di TON è già fluttuato in corrispondenza dei guai legali di Durov, e questo incidente potrebbe non essere diverso.
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