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Fintech Bitcoin entra nel Russell 2.000 mentre Strategy rischia l’esclusione dall’MSCI

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Scritto e revisionato da
Oihyun Kim

23 dicembre 2025 01:06 CET
Affidabile
  • Fold Holdings, una società di servizi finanziari Bitcoin, ha annunciato la sua inclusione nel Russell 2000 il 22 dicembre.
  • MSCI propone di escludere le aziende quotate in borsa che detengono oltre il 50% di asset digitali, con il rischio di provocare deflussi dal settore crypto per 8,8 miliardi di dollari.
  • La decisione finale di MSCI è attesa per il 15 gennaio; gli analisti avvertono che anche altri provider di indici azionari probabilmente adotteranno misure simili.
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Fold Holdings, azienda di servizi finanziari Bitcoin, verrà aggiunta al Russell 2000, uno dei principali indici di riferimento statunitensi per le società a piccola capitalizzazione.

L’annuncio arriva mentre MSCI sta valutando l’esclusione delle aziende con riserve in crypto dai suoi indici, attirando una notevole attenzione nel settore.

Fold Holdings annuncia l’inclusione nel Russell 2000

Fold Holdings (NASDAQ: FLD) ha annunciato ufficialmente la propria inclusione nel Russell 2000 il 22 dicembre. L’azienda si descrive come la prima società di servizi finanziari Bitcoin quotata in borsa, con oltre 1.500 BTC nel proprio tesoro societario. La sua offerta comprende la Fold App, la Fold Bitcoin Gift Card, la Fold Debit Card e la prossima Fold Bitcoin Rewards Credit Card.

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“L’inclusione di Fold nel Russell 2000 rappresenta un traguardo significativo che conferma ulteriormente la nostra posizione come azienda di successo quotata in borsa,” ha dichiarato Will Reeves, Presidente e CEO. “Ci aspettiamo che questa inclusione nell’indice aumenti la consapevolezza verso il mercato e dia maggiore visibilità tra gli investitori istituzionali e retail.” Reeves ha anche aggiunto che l’azienda è focalizzata su “un’esecuzione disciplinata, l’espansione della distribuzione e la creazione di valore duraturo per gli azionisti.”

L’analista di Goldman Sachs Ben Snider ha previsto lunedì che il Russell 2000 potrebbe registrare un momentum positivo all’inizio del 2026. Tuttavia, si attende rendimenti annuali attorno al 10%, leggermente inferiori rispetto al 12% previsto per l’S&P 500. L’analista ha sottolineato che la stima di crescita degli utili per azione del 61% per il Russell 2000 appare “fin troppo ottimistica”, aggiungendo che l’elevata dispersione dei rendimenti all’interno dell’indice potrebbe creare opportunità di generazione di alfa per gli investitori attivi.

Che cos’è il Russell 2000?

Il Russell 2000 comprende circa 2.000 aziende statunitensi a piccola capitalizzazione, rappresentando circa il 5-7% della capitalizzazione totale del mercato azionario pubblico USA. Diversamente dall’S&P 500, che si concentra sulle grandi capitalizzazioni, questo indice segue società più piccole con maggiore potenziale di crescita e funge da benchmark per fondi comuni e ETF che misurano le performance degli investimenti small-cap.

Fold Holdings non è la prima azienda legata al mondo crypto a entrare nel Russell 2000. Società di mining Bitcoin, tra cui Marathon Digital Holdings (MARA), Riot Blockchain, Cipher Mining e Bit Digital, sono già presenti nell’indice. Nel 2023, queste aziende di mining sono state tra le migliori per performance all’interno del Russell 2000.

Tuttavia, Fold Holdings si distingue dagli altri componenti esistenti perché offre servizi fintech rivolti ai consumatori, invece di occuparsi di mining.

MSCI valuta l’esclusione delle aziende crypto

Un altro motivo per cui l’inclusione di Fold Holdings sta attirando attenzione è rappresentato dalle attuali valutazioni di MSCI. A ottobre, il principale provider di indici globali ha proposto di rimuovere dalle sue benchmark globali le aziende i cui asset digitali superano il 50% del totale attivo, sostenendo che tali società assomigliano più a fondi d’investimento che ad aziende operative.

Strategy (ex MicroStrategy), guidata da Michael Saylor, è tra le società più prominenti a rischio. Secondo l’analisi di JPMorgan, Strategy potrebbe subire deflussi per 2,8 miliardi di dollari solo per l’esclusione da MSCI. La cifra potrebbe raggiungere 8,8 miliardi di dollari se anche altri indici seguissero l’esempio. Saylor e il CEO di Strategy, Phong Le, hanno avvertito in una lettera pubblica che l’esclusione “priverebbe queste aziende di circa 15 trilioni di dollari di investimenti passivi” e “raffredderebbe” l’industria.

Il periodo di consultazione di MSCI terminerà il 15 gennaio, data in cui verrà annunciata la decisione definitiva. Gli analisti avvertono che una scelta di MSCI potrebbe creare un precedente per l’intero settore degli indici, poiché altri provider di indici azionari saranno probabilmente orientati ad adottare politiche simili. La posta in gioco è alta per le società che detengono asset digitali in tesoreria, molte delle quali finanziano gli acquisti di token vendendo azioni e si affidano ai flussi passivi dei fondi. L’elenco preliminare di MSCI identifica 38 società a rischio di esclusione, con una capitalizzazione cumulativa di 46,7 miliardi di dollari.

Il settore delle tesorerie in asset digitali è cresciuto rapidamente, con una capitalizzazione complessiva che ha superato 150 miliardi di dollari a settembre, più del triplo rispetto all’anno precedente secondo le stime del settore.

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