Il panorama finanziario del Giappone si sta trasformando digitalmente. La Financial Services Agency (FSA) ha iniziato a considerare riforme normative che permettano alle banche nazionali di acquisire e detenere asset crypto non garantiti, come Bitcoin, per investimento.
Inoltre, i tre maggiori gruppi bancari del paese stanno perseguendo un piano per emettere stablecoin ancorate allo yen congiuntamente. Questo doppio impulso da parte dei regolatori e dei giganti della finanza tradizionale (TradFi) mira a integrare rapidamente gli asset digitali nell’economia mainstream.
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La deliberazione della FSA segnala una significativa rivalutazione della sua posizione normativa conservatrice. Storicamente, le linee guida di supervisione riviste nel 2020 hanno effettivamente impedito ai gruppi bancari di acquisire asset crypto per investimento, citando preoccupazioni di estrema volatilità.
Tuttavia, il mercato crypto domestico sta mostrando una robusta maturità. I dati indicano che il numero di conti crypto aperti in Giappone ha superato i 12 milioni entro la fine di febbraio di quest’anno, rappresentando un aumento di 3,5 volte negli ultimi cinque anni.
SponsoredPermettere alle banche di allocare capitale agli asset digitali li tratterebbe come una riconosciuta asset class. Questo diversificherebbe i portafogli bancari e potenzialmente migliorerebbe la redditività.
Regolamentare il rischio: requisiti di capitale e limiti di esposizione
Nonostante il supporto all’investimento istituzionale in crypto, l’agenzia rimane concentrata sull’istituzione di solide salvaguardie. Le discussioni chiave al Financial System Council si concentreranno sull’implementazione di misure per garantire la solidità finanziaria. In particolare, queste misure imporranno requisiti rigorosi per le banche.
Fondamentale sarà il dibattito del gruppo di lavoro sull’imposizione di limiti di esposizione. Questi limiti restringeranno il volume di asset crypto che le banche possono detenere in relazione alla loro base di capitale.
In definitiva, questo approccio misurato e a due punte—permettere l’ingresso gestendo rigorosamente il rischio—si allinea con la filosofia normativa globale di promuovere l’innovazione in un ambiente controllato.
Convergenza: infrastruttura istituzionale e impatto globale
Lo sforzo collaborativo sulle stablecoin sta aggiungendo slancio all’integrazione degli asset digitali in Giappone. I tre megabank del paese—Mitsubishi UFJ Financial Group (MUFG), Sumitomo Mitsui Financial Group (SMFG), e Mizuho Financial Group—stanno procedendo per emettere stablecoin per uso aziendale congiuntamente.
Il focus iniziale è su una versione ancorata allo yen, con piani per espandersi a una moneta ancorata al dollaro USA in seguito. Questa iniziativa sfrutta il Payment Services Act 2023 aggiornato, stabilendo un chiaro quadro legale per la circolazione delle stablecoin.
Le banche pianificano di utilizzare il sistema sviluppato dalla società fintech Progmat Inc. L’innovazione chiave è l’istituzione di uno standard unificato per queste stablecoin. Questo assicura interoperabilità e trasferimenti di fondi senza soluzione di continuità tra i clienti aziendali di tutte e tre le banche. Stanno puntando a un’adozione iniziale per i regolamenti aziendali da parte di una grande casa di commercio, Mitsubishi Corp., con un’applicazione nel mondo reale prevista entro l’anno fiscale corrente.
L’obiettivo principale è utilizzare la tecnologia blockchain per pagamenti aziendali e rimesse transfrontaliere più veloci, economici ed efficienti, il che aiuterà a ridurre i carichi amministrativi delle aziende giapponesi.
Inoltre, la FSA sta ulteriormente supportando la costruzione di infrastrutture considerando di permettere ai gruppi bancari di registrarsi come Crypto Asset Exchange Service Providers. Questo solidifica il ruolo delle istituzioni TradFi altamente conformi nell’intero ecosistema degli asset digitali.